È stata raggiunta in tardissima serata tra Federazione nazionale della stampa e Federazione italiana editori un’ipotesi d’accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico, valido dal primo aprile 2009 al 31 marzo 2013 per la parte normativa e al 31 marzo 2011 per quella economica. Ancora discussioni nella notte, ma per gli ultimi dettagli.
L’ipotesi, insieme con un allegato sulle politiche di sostegno per il rilancio del settore e per gli ammortizzatori sociali, sarà presentata anche al ministro del lavoro Sacconi e al sottosegretario all’editoria Bonaiuti.
Mercoledì prossimo si riunirà la commissione contratto della Fnsi, che per il giorno successivo ha convocato il consiglio nazionale; venerdì 3 aprile, infine, si si terrà, invece, la conferenza nazionale dei comitati di redazione. cui seguirà un referendum consultivo.
Tra i capitoli più delicati della trattativa quello sugli scatti di anzianità: la maggiorazione sarà del 6% del minimo dello stipendio e maturerà per i primi tre aumenti periodici per ogni biennio, mentre per gli aumenti periodici successivi al terzo per ogni triennio di anzianità. Ma non verranno rivalutati: il 6% sarà calcolato su minimi tabellari più contingenza.
Per quanto riguarda la parte economica il valore del minimo tabellare è incrementato, nel biennio (aprile 2009-marzo 2011) di 265 euro (di cui 5 saranno devoluti al fondo di solidarietà per i pensionati che viene istituito), che sarà corrisposto in una prima parte (140 euro) dal primo aprile 2009 e nella seconda (125) dal primo luglio 2010.
L’ipotesi di accordo cancella l’allegato N dedicato alle testate multimediali, ponendo sullo stesso livello tutti i giornalisti, e introduce un capitolo sulla multimedialità che prevede un apposito programma editoriale che specifichi organizzazione del lavoro, modalità di integrazione tra le testate, utilizzo degli strumenti multimediali e preveda la formazione.
Per le qualifiche, oltre a quella del redattore esperto (criterio di accesso: 8 anni di anzianità) viene introdotta la figura di redattore senior, che può essere attribuita anche al redattore esperto con anzianità di servizio nella qualifica superiore ai cinque anni, equiparabili nei livelli retributivi a vice capo servizio e a caposervizio.
Quanto al trasferimento, il giornalista assunto per prestare servizio in un determinato comune non può essere trasferito in una sede che disti più di 40 km dal luogo di svolgimento della prestazione lavorativa e potrà considerare il trasferimento sul quale non concordi come causa di risoluzione del rapporto per fatto dell’editore.
Il distacco presso testate dello stesso gruppo non può durare più di 24 mesi, salvo diverso accordo tra le parti e può essere utilizzato per esigenze produttive, organizzative e sostitutive, attraverso preavviso e indennizzo in caso di temporanea mobilità. Eventuale proroga deve avere il consenso del giornalista.
Il rapporto di lavoro con direttore, condirettore e vicedirettore ”può essere risolto dall’azienda anche in assenza di giusta causa e di giustificato motivo”. L’indennizzo sale a 12 mensilità di retribuzione più l’indennità di preavviso che è di altri 13 mesi, per un totale di 25 mesi.
I contratti a termine non possono superare i 36 mesi e sono consentiti in fase di avvio e sviluppo di nuove iniziative, per sostituire giornalisti assenti, per fronteggiare situazioni imprevedibili che richiedano temporanee integrazioni degli organici. Per le figure apicali (direttore, condirettore e vicedirettore) non possono durare più di cinque anni.
Se un giornalista, con il cumulo di più contratti a termine, ha superato i 36 mesi di lavoro per lo stesso editore, può sottoscriverne un altro della durata massima di dodici mesi presso la direzione provinciale del lavoro.
Prevista la creazione di pool di gruppo equiparati a testate. I pubblicisti dipendenti dei giornali, per gli infortuni, saranno assicurati all’Inpgi e non più all’Inail.
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