ROMA – “Ricordati che devi morire”. Così Don Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, si rese protagonista di un acceso dibattito contro Monica Cirinnà, prima firmataria del ddl sulle Unioni Civili. Ora per il sacerdote è arrivato il tempo delle sanzioni disciplinari. L’Ordine dei giornalisti lo ha infatti sospeso per sei mesi: voce storica dell’emittente radiofonica del Vaticano Fanzaga non potrà esercitare la professione fino a fine anno.
All’indomani della storica approvazione in Parlamento della legge che riconosce uguali diritti alle coppie gay, Don Fanzaga si scagliò contro la senatrice in questi termini: “Arriverà anche per lei il giorno del funerale“. Salvo poi spiegare nei giorni a venire: “La senatrice Monica Cirinnà è cattolica e sa che cosa le volevo dire. Le ho ricordato il Giudizio ultimo che riguarderà ogni uomo e donna”.
Ma la citazione biblica non è certo bastata a sollevarlo dalle sue responsabilità. Il Consiglio di disciplina gli ha contestato l’accusa di “discriminazione per razza, religione, opinioni politiche, sesso, condizioni personali, fisiche o mentali” nell’esercizio del diritto di cronaca.
Di qui la sospensione, che dopo la radiazione dall’albo è la seconda sanzione più grave cui è sottoposto un giornalista. Si applica nei casi in cui l’iscritto non solo abbia adottato comportamenti contrari alla deontologia, ma con la sua condotta abbia compromesso anche la dignità professionale.