Sanremo, Povia: “Non staccare, posso ancora procreare…”

Povia

“La verità è che io voglio vivere… per favore la spina non staccare/ lo sai che io posso ancora procreare…”. Il testo appare e poi scompare su internet (http://blog.libero.it/musicainsieme/8163184.html). E’ il piccolo, grande giallo di giornata  su “La verità (Eluana)”,  la canzone che Povia porterà a Sanremo.

La polemica sulla canzone era scattata già all’annuncio dei big partecipanti al festival della canzone italiana. Tanto che era stata chiesta a gran voce l’esclusione del cantante. Ma Povia aveva rilanciato, facendo di una fiammella un rogo e varcando ogni misura: «nella serata dedicata ai duetti, canterò con papà Englaro».

Oggi sul web esce l’inedito testo, «altro che inno alla vita e all’amore! Se il testo è vero ci troveremo di fronte più che al festival della canzone italiana al festival del cattivo gusto», commenta Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Fgci, l’organizzazione giovanile del PdCi. Povia risponde «Non è quello il testo». La pagina web viene bloccata.

“Sai che nessun giudice è arbitro del male/ sai che il solo bene è rispettare la morale”. Povia aveva sottolineato che il suo brano vuole «essere un inno alla vita, ma non parla di eutanasia». Ma se questa è la rima, ribadisce Arzarello «è un’offesa non solo ad Eluana ma a tutti i malati terminali».

Povia di strada ne ha fatta, e mai in modo silenzioso. Vincitore morale con una canzone fuori concorso, “I bambini fanno Oh”,  ha vinto il festival con “Vorrei avere il becco” l’anno successivo, e nel 2009 ha fatto parlare di sè, sempre all’Ariston, con “Luca era gay”, tanto da essere stato accusato di omofobia avendo scatenato le ire delle associazioni gay.

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