ROMA – Ti pago, se scarichi la mia musica. E’ la nuova frontiera del download musicale, a invertire la rotta del “pay per listening” è stata una band reggiana: The Perris che dal 19 settembre offre ai propri ascoltatori un buono da 10 euro da spendere in altri acquisti musicali sui principali canali commerciali. Basta iscriversi su scommercial.com e scaricare gratis “Universi piccolissimi” il loro ultimo disco. Dopodiché sarete più ricchi di 10 euro da spendere come più vi aggrada su iTunes e Amazon.
Altro che copyright, i The Perris puntano letteralmente allo “spagamento” e la mossa non è certo così disperata come sembra. L’iniziativa giunge a ridosso della sentenza del Minnesota, dove una casalinga è stata multata con 220 mila dollari per aver scaricato illegamente 24 canzoni dalla piattaforma kaZaA.
I The Perris lanciano la loro sfida a un mercato discografico sempre più asfittico, dove le piccole realtà finiscono strangolate. Produrre un disco ormai costa più di quel che frutta e allora perché non tentare il tutto per tutto? C’è chi ci vede un’astuta scelta di marketing a costo zero e chi la crisi della musica indipendente in Italia: ma è come vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
I The Perris non sono certo i primi a farsi pubblicità cavalcando l’onda della pirateria digitale. Lo stesso concetto di donwload per brano a 0.99 o un intero disco a 6-7 euro hanno segnato il passo di un mondo in cui chi ascolta tende a spendere sempre meno. Non si contano le band che su myspace e simili propongono la propria musica gratuitamente. O ancora quelli che scelgono il metodo up to you, a offerta libera. Il caso più famoso è stato quello di In Rainbows dei Radiohead.
I The Perris però avvisano che l’offerta è valida “fino ad esaurimento risorse. Economiche”. Che la rivoluzione si compia, ma non soltanto a spese loro.
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