ROMA – Giovanni Sartori prevede e mette in conto che sarà sommerso di “vaffa”. Facile previsione perché l’editorialista del Corriere della Sera argomenta e documenta niente meno la contraddizione tra il dettato costituzionale (articolo 67) e il dettato di Grillo-Casaleggio. Non contento poi di suscitare e evocare tutti i “vaffa” possibili e immaginabili degli anti-sistema, Sartori chiama tutti i “vaffa” possibili e immaginabili del sistema. Arrivando a scrivere: “Potremmo senza danno sopprimere le Regioni”.
Senza danno e con qualche vantaggio, aggiunge chi scrive. Ma sopprimere le Regioni è bestemmia, blasfemia, orrore per tutto il sistema politico-sociale. Le Regioni sono il più robusto, indipendente e ramificato centro di spesa pubblica italiano, sono la moltiplicazione delle leggi, competenze, autorizzazioni, giunte, assessorati, commissioni…e dei pani e dei pesci. Sopprimerle? Un corale e gigantesco “vaffa” a Sartori verrà, gridato, sussurrato o digrignato in silenzio, da Pdl-Forza Italia, Pd, Scelta Civica, Lega, Sel e da sindacati, Confindustrie locali, Camere e Confcommercio e dalla sanità e dal territorio…
L’altro “vaffa” Sartori se lo becca sicuro da MoVimento e dintorni. Scrive Satori che esercitare la funzine di parlamentare senza vincolo di mandato, cioè senza obbedire al partito e al capo sempre e comunque, tanto meno alla Rete, è la conditio sine qua non, la condizione fondante della democrazia parlamentare. Sembra chissà quale rivelazione ed è invece ovvio, altrimenti il parlamentare è solo il rappresentante, l’ambasciatore di un potere o interesse costituito.
Rappresentanze di questo tipo, feudali o corporative, ci sono state ben prima della democrazia parlamentare. La democrazia parlamentare nasce ed è per rompere questo tipo di rappresentanza e infatti c’è l’articolo 67 della Costituzione italiana dove si legge che ogni membro del Parlamento esercita la sua funzione senza vincolo di mandato”.
Qui Sartori cala la sua sentenza choc: “Questi eletti non possono essere accolti in Parlamento senza prima sottoscrivere ad uno ad uno il loro ripudio del mandato imperativo”. Cioè i parlamentari M5s sono davvero parlamentari solo se rivendicano di poter agire senza obbligatoriamente obbedire al “mandato” di Grillo o Casaleggio o del partito o di chiunque.
Già, caro Sartori, ma chi glielo spiega oggi alla gente che la democrazia è democrazia e nasce per impedire ce il popolo possa sempre e comunque fare direttamente ciò che vuole, chi glielo spiega alla gente che la democrazia è delega e che i Parlamenti nascono ed esistono per esercitare la delega e non per fare ginnica palestra di corporazioni? Chi glielo spiega dopo svariati decenni in cui nessuno lo ha spiegato più?
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