Sciopero bus metro, targhe no…maledetto venerdì dei romani

Sciopero bus metro, targhe no...maledetto venerdì dei romani
Sciopero bus metro, targhe no…maledetto venerdì dei romani (foto di repertorio Lapresse)

ROMA – Vivo a Roma, ho un’auto la cui targa finisce con una cifra dispari, pago un’addizionale Irpef comunale e regionale più alta che in ogni altro luogo d’Italia che serve anche a pagare gli enormi costi e deficit di Atac, il trasporto pubblico locale, e quindi venerdì 4 dicembre posso scegliere se restare immobile a casa o tentare l’avventura…di andare a lavorare, di accompagnare un figlio a scuola e simili ardimenti.

Gli autoferrotranvieri hanno da pochi giorni firmato un rinnovo di contratto: 100 euro di aumento in busta paga, 100 sulla pensione e 600 di una tantum. Neanche poco, anche se diluiti nel tempo. Comunque hanno firmato, per i bus e la metro c’è il rinnovo del contratto. Ma evidentemente a Roma non vale. Saranno i Cobas, sarà quel che è, ma a Roma conducenti e dipendenti Atac e affini sono troppo affezionati alla tradizione, alla tradizione dello sciopero di venerdì. Quindi lo rifanno, lo sciopero. Ovviamente di venerdì. Bus e metro a rischio leggi sui tabelloni comunali della viabilità. Ti hanno avvertito, te l’hanno comunicato, l’autorità civile in questa città di più non fa, al paragone Ponzio Pilato era uno stakanovista.

Anzi qualcosa in più fa l’autorità. Prefetto Tronca emana divieto di circolazione alle auto con targa dispari questo venerdì, proprio questo. Magari uno sguardo fuori e sopra del proprio tavolo, magari accorgersi signor prefetto che nello stesso giorno, come avverte il Comune “metro e bus a rischio”? Magari. L’alta burocrazia di Stato non ha colto finora la coincidenza. E poi, anche se la cogliesse…il blocco alternato della circolazione delle auto non si fa per ragioni sostanziali ma per ragioni “giuridiche”. Quando la qualità dell’aria peggiora le autorità sono tenute per legge a fare qualcosa, quindi alternano le targhe. Per fare qualcosa…

Quindi posso scegliere il menù per venerdì. Esco con la macchina anche se targa dispari: rischio figura da incivile multa sugli 80 euro se mi beccano. Oppure chiamo un taxi (ma in un venerdì così sarà una tombola trovarlo) e vado in taxi al lavoro e con taxi porto figlio a scuola. E in taxi ritorno (se lo trovo). Mi costa 50 euro circa di taxi e la possibilità di impazzire nella ricerca dell’auto bianca. Oppure tento il bus e la metro: in fondo questa si ferma un giorno sì e un giorno no. Tento di imbroccare una botta di fortuna: il conducente che non aderisce allo sciopero. Tento, hai visto mai…Speriamo non piova. Posso farcela e anche no, può essere tutto, può essere niente.

Un venerdì terribile, maledetto. E anche no, in fondo un venerdì di tranquilla protervia e idiozia. Protervia di chi sciopera quasi per mestiere e vizio, idiozia di chi lascia si cumulino sciopero del trasporto pubblico e divieto parziale di circolazione. Forse qualcuno se ne accorgerà all’ultima ora e revocherà o lo sciopero o il blocco. Forse…

Ovviamente ho tralasciato, considerato pura normalità i lungotevere “asfalto scivoloso” come da cartelli per il guano degli storni che nessuno rimuove e che arreda parte della città e gli innumerevoli restringimenti di strade causa frettolosi, disperati lavori pro traffico Giubileo. Per ora rallentano il traffico pre giubilare, la prossima settimana si vedrà. Le buche…le buche ormai mi sono care, le togliessero perderei un punto di riferimento affettivo quando guido per Roma.

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