NEW YORK – Vermin Supreme è un candidato alle presidenziali americani e durante le primarie ci sono americani che lo votano. Ecco in sintesi il programma di Vermin arrivato quarto nell’ultima tornata di primarie: energia elettrica da zombie che lavorano in maxi ruote da criceti, spazzolino obbligatorio per tutti, pony gratis per tutti e macchina del tempo per tornare indietro e far fuori in culla i cattivi, Hitlet primo della lista. Poi uno si meraviglia del fenomeno Trump, poi uno sui lamenta di alcuni dei nostri…
Dalla questione energetica risolta attraverso lo sfruttamento degli zombie, al finanziamento delle ricerche sui viaggi nel tempo per uccidere Hitler in fasce e fino ai pony gratis per tutti. In America c’è chi ha fatto di tutto questo un programma elettorale e corre per le prossime presidenziali: è Vermin Supreme, anarchico candidato alla nomination democratica. Se da una parte fanno più notizia e titolo le sparate di Donald Trump, non è però lui l’unico candidato a dir poco eccentrico alla corsa alla Casa Bianca.
“Vermin ‘Love’ Supreme è un attore e attivista, candidato politico che ha corso in diverse elezioni locali e nazionali degli Stati Uniti – racconta Francesco Semprini su La Stampa -. Si considera un anarchico, ha partecipato a ‘Occupy Bostonì, il movimento che si è battuto contro le speculazioni dell’1% di ricchissimi del Pianeta nato con la crisi finanziaria. Ed è il protagonista ‘Who Is Vermin Supreme? An Outsider Odyssey’, un documentario che racconta la sua attività di candidato e satirico della politica durante la sua campagna del 2012”.
Quattro anni dopo, Vermin è tornato in corsa con un programma che è davvero tutto un ‘programma’: spazzolino obbligatorio, viaggi nel tempo, lotta agli zombie e pony gratis per tutta l’America. “La gengivite sta erodendo la bocca della nostra grande nazione”, spiega per chiarire il primo dei punti fondamentali del suo programma; e poi le ricerche sui viaggi nel tempo perché, aggiunge: “Sono il solo candidato che vuole finanziare questo tipo di scienza, vuole tornare indietro nel tempo e uccidere Hitler già da piccolo con le mie mani”.
Non solo questioni apparentemente marginali però, ma anche nodi cruciali per il futuro dell’umanità come quello dell’approvvigionamento energetico, problema per cui Vermin ha una ricetta rivoluzionaria: gigantesche ruote per criceti dove rinchiudere degli zombie che, come è noto, camminano instancabilmente e incessantemente. Il caso, oltretutto, del più classico dei ‘due piccioni con una fava’, perché come spiega sempre Vermin: “Sono il solo candidato che vuole creare un forza di protezione per respingere l’imminente invasione degli zombie”. Infine, i pony: cuccioli di cavallo liberi per tutti, attraverso la creazione di un sistema di identificazioni dei pony. “Tutti devono avere sempre un pony al proprio seguito”.
Vermin, il candidato che si definisce anarchico e che propone un programma elettorale in grado di far sembrare le uscite di Donald Trump delle riflessioni ponderate, con il suo abbigliamento iper-eccentrico, la barba lunghissima, il cappellone tipo mago e i colori della bandiera americana addosso, alle primarie del New Hampshire è arrivato quarto. Un risultato di tutto rispetto e niente affatto di ‘colore’. Dietro certo a giganti come Bernie Sanders e Hillary Clinton, ma non lontano da Martin O’Malley, che sebbene si sia ritirato, ha incassato 619 voti. Supreme di voti ne ha ottenuti 256, per capirci l’ex governatore della Virginia, Jim Gilmore, ne ha ricevuti la metà: 131.
Vermin non ha chiaramente alcuna possibilità di strappare la candidatura per potersi presentare come democratico alla corsa alla Casa Bianca, è infatti questa una partita che secondo quello che dicono i bookmakers è riservata al duo Clinton-Sanders, con l’ex first lady largamente in vantaggio, ma la sua candidatura rende meno incredibile la candidatura, e il successo, del rosso Trump. Se le ruote per zombie possono infatti convincere una fetta di democratici, non si vede perché non dovrebbe raccogliere voti repubblicani l’idea di chiudere le frontiere ai musulmani. E sono, Trump e Vermin, due aspiranti presidenti che ci aiutano in qualche modo anche a digerire alcuni italianissimi politici. Onorevoli e senatori di cui spesso ci vergogniamo ma che, in fondo, anche nella civilissima e mitica America hanno i loro pittoreschi ed incredibili omologhi.