ROMA – I consiglieri di amministrazione della Rai, a maggioranza, hanno deciso di presentare un ricorso contro la decisione del governo di prelevare 150 milioni dai bilanci del servizio pubblico, per di più attraverso lo strumento del decreto. La decisione non aveva precedenti e, oggettivamente, ha rappresentato una interferenza inedita e clamorosa dell’esecutivo nella autonoma gestione della azienda. Il governo si é giustificato invocando la necessità di chiedere a tutte le imprese un sacrificio, ma non vi é dubbio che lo stesso risultato poteva essere ottenuto in modo diverso, non a caso i giuristi piú accreditati hanno dovuto e voluto segnalare l’anomalia. Che si tratti di una anomalia lo conferma il voto favorevole al ricorso da parte del rappresentante dell’azionista, cioé del ministero dell’economia, presente nel Consiglio di amministrazione della Rai.
Di fronte ad un voto cosî ampio, trasversale, e fondato sul parere di autorevoli giuristi, una parte della politica non ha trovato di meglio che chiedere le dimissioni dei consiglieri e di ricordare loro che chi non si piega ai voleri dell’esecutivo farebbe meglio a sloggiare e subito. Se la stessa vicenda si fosse consumata durante i governi Berlusconi e fossero state utilizzate le stesse argomentazioni, ci sarebbe stata una risposta immediata, durissima, senza se e senza ma, come si usava dire non molto tempo fa… Dal momento che non abbiamo dubbio alcuno che la Rai debba partecipare ai sacrifici nazionali e che la sua riforma debba essere radicale ed immediata, con altrettanta franchezza ci sentiamo di dire che quello che non ci piaceva ieri, non ci piace oggi. La Rai ” Agenzia dei governi di turno” era una bestialitá durante i governi dell’ex cavaliere, e tale resta anche oggi, a prescindere dal colore dei ministri di turno. Chi oggi tace sperando di ricavare qualche vantaggio futuro,personale o aziendale, al primo rivolgimento politico scoprirà di essere stato solo ” Un servo sciocco” o nel, migliore dei casi un apprendista stregone. Tanti Auguri!
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