Perché Francesco Gangemi sì e Alessandro Sallusti no?

Perché Francesco Gangemi sì e Alessandro Sallusti no?
Perché Francesco Gangemi sì e Alessandro Sallusti no? (Nella foto, Francesco Gangemi)

ROMA – Ci auguriamo che tutti i i tg vogliano dedicare grande attenzione allo sconcertante arresto del giornalista Francesco Gangemi, 79 anni, deciso in seguito ad una condanna per diffamazione e per essersi rifiutato di rivelare le sue fonti.

Guai se passasse il singolare principio che l’indignazione politica e mediatica si esercita a seconda del grado di notorietà del cronista coinvolto o,peggio, come in questo caso, arrestato.

Ogni qual volta, in vicende come queste o similari, viene coinvolto un Volto noto o una firma più o meno eccellente, immediata stata la reazione politica e corporativa, si moltiplicano gli appelli, si invoca grazia, si minacciano fuoco e fiamme.

Nel caso di Gangemi si registrano molte distrazioni.

Blitz Quotidiano, come sempre, ha fatto eccezione, ha lanciato l’allarme, ha dato spazio alla denuncia di Franco Siddi, segretario Fnsi e del sindacato calabrese dei giornalisti.

Per altro questo arresto arriva subito dopo il monito che le istituzioni europee hanno rivolto all’Italia, affinché elimini dai codici la pena del carcere per questa ipotesi di reato.

Per altro il provvedimento, piuttosto ambiguo, non é ancora stato approvato neppure dalla camera dei deputati che pure già lo ha inserito all’ordine del giorno.

Nel frattempo sarà il caso di invocare per Francesco Gangemi almeno lo stesso trattamento, la grazia presidenziale, riservato al più noto direttore Sallusti.

Questo a prescindere da qualsiasi valutazione sull’articolo e sulla biografia di Gangemi o di chiunque altro, perché quando si decide di difendere un principio, non si può farlo solo quando ad essere colpito é un ” Famoso” o uno che la pensa come noi…

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