Putin non solo anti gay: un vero bavaglio Inquisizione style. Minaccia anche noi

Putin non solo anti gay: un vero bavaglio Inquisizione style. Minaccia anche noi
Putin tra comunismo e inquisizione

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Il presidente della Russia, Vladimir Putin, invece, ha deciso di firmare la legge antigay.

Non si tratta solo, cosa gravissima, di una norma discriminatoria contro gli omosessuali, ma anche di una legge bavaglio vera e propria, degna della peggiore tradizione del regime comunista che, infatti, odiava in egual misura sia i gay, sia la libertá di espressione.

La nuova legge prevede pene pesantissime nei confronti di chiunque faccia, propaganda, in presenza di minori, a ” relazioni sessuali non tradizionali”.

Un vero distillato dei peggiori istinti dei tribunali dell’inquisizione di ogni colore e confessione.

Cosa significa propaganda in presenza dei minori? Una conversazione un luogo pubblico, un concerto, un film, una inchiesta televisiva?

Cosa sono le relazioni sessuali non tradizionali?

Per esempio Putin ed alcuni suoi amici non disprezzano, a quanto pare, le relazioni plurime, le feste pagane, le famiglie allargate o allargatissime, queste sono relazioni tradizionali o estranee alla dottrina post comunista, cattolica od ortodossa?

Chi detterà le norme in materia: Putin, un Pope, un vescovo?

Come un tempo esisteva il manuale del giovane comunista, sarà dato alle stampe un manuale delle relazioni tradizionali?

Spetterà ai giudici definirlo e comminare le pene ai ” Propagandisti”, agli editori, ai giornalisti, a coloro che daranno spazio ai nuovi demoni.

Al di là di ogni ironia resta l’allarme per una offensiva che potrebbe produrre forme di contagio anche fuori dai confini della Russia.

Lo sfregio non riguarda solo la comunità omosessuale, ma chiunque abbia a cuore la libertà di espressione, la libera circolazione dei punti di vista, il rispetto di ogni differenza e diversità.

Chi può dia spazio e voce alle proteste e alla indignazione che già comincia a manifestarsi, dentro e fuori i confini russi.

 

 

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