ROMA – Guardatela la foto, era in prima pagina domenica sul quotidiano La Stampa. Guardate in quella foto un pezzo, solo un pezzo di ciò che ha visto dall’alto, dall’elicottero il Procuratore capo di Savona, Francantonio Granero. Granero ha detto: “Colpa dell’uomo”. E nella foto si vede eccome quel che Granero ha constatato: quella terrazza-parcheggio costruita a trampolino sulla linea ferroviaria, quella terrazza parcheggio di una villetta ora scesa a spinger fango e detriti sui binari, a spingere il treno metro dopo metro verso il mare.
Le villette di Andora raccontano che la gente, quando indossa i panni del cittadino proprietario o del cittadino amministratore o del cittadino elettore, della sicurezza degli altri cittadini, compreso se stesso, se ne frega. O meglio, mette su un piatto della bilancia la sicurezza di un domani e sull’altro i soldi o i voti dell’oggi e sempre fa calare la sua spada sul piatto dei soldi o dei voti. Magari domani si piange il morto, domani. Oggi mi faccio la terrazza parcheggio, magari mi va bene e comunque anche se è una follia, è una follia autorizzata, con tanto di timbro comunale.
Della sicurezza vera la gente se ne frega. Della sicurezza da cinema-teatro-sceneggiata è pieno di attori, mezzi attori, comparse, comici, mezzi-comici e pagliacci. Il governo comunica che nel porto di Gioa Tauro verranno trasbordati da una nave all’altra materiali tossici in arrivo dalla Siria. Materiali che poi saranno trattati a bordi di nave americana, in acque internazionali e le cui scorie se le pende la Germania. E che fa il sindaco di Goia Tauro, il Pd Renato Bellofiore? Che fa il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti eletto a governare per la destra? In trasversale lamento calabro fanno sceneggiata: “rischiamo la vita…guerra civile in Regione”. Si scopre l’ovvio e cioè che il porto movimenta ogni giorno in media cinque container di sostanze tossiche e il sindaco in una performance tragicomica rivendica: “E io non lo sapevo, o devo sapere”. Il sindaco deve sapere di ogni container? Poi domandi e si arriva al cuore della pagliacciata: i sindaci e governatori calabri tutori inflessibili della sicurezza dei loro cittadini (lo stato delle coste e del territorio lo dimostra) vorrebbero da Roma almeno un po’ di soldi.
Anche qui vale la regola della sicurezza innanzitutto, innanzitutto nel vedere a quanto si vende, quanto ci si fa. Con l’insopportabile coro delle “mamme e dei loro bambini”. Insopportabile perché artefatto, montato e finto come una quinta di cartapesta. E perché poi, anche la brave mamme italiane…Quando nella terra dei fuochi, per decenni, camorra e potere politico locale sversavano veleni capaci di avvelenare mamme e figli e pure nonni e papà, non risulta di cortei e movimenti popolari anti veleni. Domandare, ora purtroppo non può più rispondere, a Michele Liguori, l’unico vigile di Acerra addetto alla vigilanza, si fa per dire, anti veleni. Diceva Michele, poche ore prima di morire domenica di un cancro contratto nelle discariche criminali: “Non c’è la mentalità, la gente guarda e passa”. Per decenni la gente, mamme comprese, ha guardato ed è passata oltre. Spesso ha guardato, incassato e passato oltre. Nella terra dei fuochi, nelle decine e centinaia di Andora con le sue villette. Salvo fermarsi ogni tanto a far pagliacciate come quella di Gioa Tauro.
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