Elezioni regionali, un solo grido, un solo idioma: scappoma!

Elezioni regionali, un solo grido, un solo idioma: scappoma!
Una foto tratta da L’armata Brancaleone

ROMA – “Scappoma..!” il grido dell’Armata Brancaleone all’apparire delle armi altrui. Scappoma potrebbe, dovrebbe, sarebbe il grido dell’elettore davanti al voto di domenica 31 maggio.

Votare per le Regioni, per presidente, giunta e consiglio regionali? Cioè per quella cosa, per quelle robe che hanno come funzione primaria e missione manifesta il moltiplicare la spesa, il sempre condurre ad indissolubili nozze la spesa pubblica e la pubblica inefficienza, il sempre sfornare nuove tasse e aliquote per pagare il conto? Votare per la “bestia”? Bestia che non è la mano e l’istituzione pubblica in quanto tale, ma certo bestia solo da affamare oggi è la insaziabile e vorace macchina burocratica, amministrativa e politica che troppo chiede e costa e troppo poco dà in cambio in termini di servizi. E Peccato davvero, spiace davvero se “bestia da affamare” è locuzione e concetto che rimanda al reaganismo. Quella di affamare sempre e comunque lo Stato e la cosa pubblica è ideologia e pure sballata. Ma affamare qui e oggi la “bestia” della mano pubblica in Italia è pragmatica necessità.

Votare per le Regioni? Scappoma! Bisognerebbe votare per smontarle le Regioni. Magari ricostruirle da capo a piedi, magari. Ma non prima di averle smontate e svuotate. Oggi sono una ventina di piccole Repubbliche bulimiche di potere, soldi pubblici e prolifiche di veti, impicci, intralci, dazi. Venti volte i difetti dello Stato centrale. Ma votare per smontarle le Regioni votando per le Regioni non si può, quindi…scappoma. Scappoma, scappare dove? Anche nell’astensione sì, anche, anzi soprattutto, nell’astensione.

Non facendo parte di una categoria sociale direttamente assistita dalla “bestia” della spesa pubblica regionale, non essendo parte di nessuna clientela direttamente interessata, non c’è per chi non si trova nelle suddette condizioni alcun interesse materiale e sociale d andare a votare il 31 di maggio. Dipendenti degli Enti locali, fornitori degli Enti locali, famiglie e amici dei candidati, questuanti antichi e futuri degli Enti locali…per loro e pochi altri c’è comprensibile giustificato motivo per andare a votare. Per gli altri semplicemente non c’è.

Dunque scappoma! Dal seggio. Poi però un dubbio ti viene. Se non ci vado esalto, amplifico la percentuale e il potere di quelli che a votare ci vanno. Posso quindi, con il mio “scappoma” sacrosanto e corretto e fondato e razionale e giusto, dare una mano a…

Posso dare una mano a quelli del Grande Casino, posso contribuire a mettere la mia Regione, quella in cui vivo, nel Grande Casino di quello che fu il centro destra ruotante intorno a Berlusconi. Posso cioè dare una mano a ciò che resta di Berlusconi di prendersi due governi regionali. Governi che il giorno stesso dell’elezione, figurarsi nei mesi e anni a venire, sarebbero subito la casa del Gran Casino. Governi di alleanze elettorali che non stanno in piedi, governi della spesa senza soldi, dell’euro sì ma anche no, dell’immigrato no ma anche sì, della legalità ma senza esagerare.

Oppure, meglio dire o anche, con il mio “scappoma” posso esaltare, amplificare la percentuale di consensi e potere di quelli del Grande Teatro. Quelli che ti dicono: arrivo io e spariscono le tasse, arrivo io e sparisce l’euro e torna l’abbondanza, arrivo io e tornano le pensioni a 60 anni, arrivo io e ci sarà il salario per tutti, garantito anche per chi non lavora, arrivo io e sparisce la crisi, spariscono gli immigrati, sparisce Equitalia, sparisce il mondo com’è e tu elettore sarai felice e protetto da tutto. Questi, quelli del Grand Teatro, se mai comanderanno mi porteranno più tasse e guai, forse disastri economici. Son capaci di portare le pensioni di nuovo a 60 anni e anche meno, salvo poi non avere i soldi per pagarle. Son capaci perfino di qualche pogrom, simulato ma anche no, ma trasformeranno tutti, proprio tutti, gli immigrati in clandestini e in delinquenti (non bastassero quelli che già lo sono). Son capaci di votare la cancellazione dei debiti per decreto salvo poi restare senza che nessuno ti presti un soldo.

Posso dare una mano, posso essere pubblico che applaude il Gran Teatro che poi ci rovina sulla testa? Posso contribuire sia pure per via indiretta a dare una Regione o una percentuale di tutto importanza ai Teatranti Salvini e Grillo?

Oppure con il mio “scappoma” dal seggio posso dare una mano al Renzi pigliatutto e parla troppo, posso firmare ennesima cambiale in bianco a Renzi super premier. Per non dire delle altre cose che mi potrebbero capitare con lo “scappoma” dal seggio. Potrei dare una mano indiretta alla sinistra (?) di “un altro mondo è possibile” ma mai che sia possibile un’altra sinistra. Potrei insomma resuscitare Rifondazione Comunista sotto fattezze Tsipras/Civati. E posso dare una mano non votando ai conservatori dell’Italia qual è e com’è: la sinistra Pd, la Cgil, gli scioperanti il venerdì dei pubblici bus e i prof che fanno lo sciopero della scelta dei libri di testo e mai che avessero fatto non uno sciopero ma almeno un’assemblea sul fatto che i loro alunni risultano in coda alla classifica delle competenze acquisite. O ancora posso dare una mano non votando ad Alfano o alla Meloni (caricature della Dc che non c’è e del Msi che fu). Oppure regalare di fatto il mio voto non dato a qualche lista locale che nel piatto ricco delle regionali ci si ficca per esclusive ragioni e prassi di clientela.

Quindi scappare dal voto il 31 maggio è illusorio, probabilmente nocivo. Ma votare per le Regioni resta illusorio, probabilmente inutile, spesso nocivo. Quindi a ciascuno il suo sbaglio, ogni errore, civile o incivile, in questa Italia ha il suo alibi.

Gestione cookie