ROMA – Più della metà, un po’ più della metà del Pil italiano è fatto di spesa pubblica. Detta alla buona, un po’ più della metà dei soldi che girano in un anno nel paese sono soldi pubblici. Intorno a questo 51% per cento circa del Pil ovunque e comunque c’è corruzione e corrotti. Non c’è ospedale che non trucchi bilanci e prestazioni e non sottragga denari al Sevizio sanitario nazionale. L’ultimo l’Ospedale Israelitico a Roma dove, quando venivano illegalmente avvisati di ispezioni in arrivo, diramavano l’ordine: “Famo un po’ de Cinecittà”. Cioè facevano cinema: false operazioni, cartelle cliniche di scena…Tra i coinvolti niente meno che Antonio Mastrapasqua, ex presidente Inps. Va così ovunque nella sanità in Italia: ci sono 112 miliardi l’anno da spendere e intorno ad ogni miliardo c’è la sua quota di corruzione.
Ospedali, e le strade? Hanno appena arrestato una decina di persone e il magistrato Giuseppe Pignatone si è detto “disarmato dalla quotidianeità della corruzione in uno dei centri di maggior spesa d’Italia, l’Anas”. Non c’è strada, autostrada, ponte, cavalcavia, opera idraulica, chilometro ferroviario che in Italia non costi il doppio se non il triplo che nel resto del mondo. Indovina perché…Ogni appalto porta con sé la sua quota di corruzione, ne è parte integrante. A Milano per fare l’Expo senza pagare l’ovvio dazio alla corruzione hanno praticamente dovuto mettere un magistrato a controllare perfino i bulloni.
Ospedali, strade e i servizi? Non c’è contratto di fornitura ai pubblici servizi che non sia gonfiato, “steccato” cioè accompagnato da “stecca” o tangente che dir si voglia. Potrebbero inserire la clausola “stecca” direttamente sul contratto, potrebbe cominciare a fare giurisprudenza. Mense, lavanderie, pulizie.
Mafia Capitale ci ha mostrato come anche con gli immigrati e i profughi e prima con gli ex detenuti e comunque con ogni forma di welfare si può applicare e si applica la tariffa e la legge della corruzione. A Roma, ma non è che in Sicilia in materia fossero sprovveduti. A Mineo e dintorni possono mettere un corso di laurea in soldo pubblico e corruzione.
E la Pubblica Amministrazione? Per licenze, permessi, autorizzazioni ovunque si paga. Non in maniera episodica, si paga a tariffa. Non ci si imbatte nell’impiegato o funzionario corrotto. No, si paga una quota, una tariffa e si ha la fondata sensazione che poi il monte incassi venga suddiviso tra tutti proprio come fanno i dipendenti di un bar o ristorante con il monte mance. Si paga ad integrazione del reddito del pubblico impiego.
E dalla Sicilia arriva la notizia che un magistrato che doveva presiedere la corretta amministrazione dei beni sequestrati ai mafiosi quei beni li dava in amministrazione solo e soltanto ai componenti della “famiglia” delle sue relazioni di affari, interessi e affetti. E da Milano arriva la notizia che una direttrice di carcere minorile favoriva associazioni se queste aiutavano i suoi figli. E’ la cronaca solo di una normale mezza giornata italiana. Come dice e direbbe Pignatone: una tranquilla, normale giornata di corruzione italiana.
Il 51 per cento della ricchezza prodotta ogni anno dal paese viaggia, esiste, cammina, respira con a fianco il pesce pilota della corruzione, con nei muscoli gli additivi della corruzione, con nei tessuti le cellule della corruzione. Poi c’è l’economia nera, nera nel senso di fuori da ogni regola e legge. La calcolano a occhio a circa il 15 per cento del Pil. Cinquanta e passa e circa quindici fa 65. A tanta quota arriva, a tanto ammonta la Grande Corruzione italiana. Da scrivere davvero con le maiuscole perché è tratto distintivo per qualità e quantità della nostra intera comunità.
Sessantacinque. E senza contare le attività criminali che non vanno e non devono andare nel conto. Perché qui si parla e si fa calcolo solo della Grande Corruzione. Quella che riguarda, tocca, investe, coinvolge, danna, bagna, alimenta, unisce, mobilita…perfino educa e seleziona politici, amministratori, manager, professionisti, imprenditori, commercianti, grossisti, medici, avvocati, ingegneri, geometri, funzionari, impiegati, assessori, consulenti. La Grande Corruzione attaccata, incistata, connaturata ormai di fatto al 65 per cento dei soldi che girano nel paese. Chi vuol credere riguardi poche migliaia di arraffatori di denaro pubblico…buona notte e auguri.
La Grande Corruzione è tale che la diamo per ovvia e scontata. Ogni giorno un paio di notizie di arresti ai quali dedichiamo, forse, un briciolo di distratta attenzione. Ogni giorno un paio di arresti che in percentuale significa un arresto per cento casi di corruzione, cioè ogni giorno girano almeno duecento mazzette. La Grande Corruzione la guardiamo distratti su giornali e tv perché la vediamo concretamente ciascuno nell’esperienza della vita quotidiana. Non è una cosa esotica, da scoprire con meraviglia. E’ uno degli elementi di routine e…stabilità.
Contro la Grande Corruzione non c’è più, se mai c’è stata, indignazione della molto cosiddetta società civile. L’anticorpo alla Grande Corruzione la società tutta l’ha sviluppato nella forma di M5S. Sì, M5s, il MoVimento di Grillo, è la forma concreta che ha assunto la reazione, staremmo per dire organica/biochimica, alla Grande Corruzione. L’idea, la voglia, la rabbia, la frustrazione che verrà il tempo, sta venendo il tempo…il tempo della fine del tempo dei corrotti. E’ M5S l’anticorpo e per la prima volta l’anticorpo sta per andare, può andare al governo. Di Roma, di Napoli. Forse anche e perfino al governo d’Italia.
M5S primo nei sondaggi per i sindaci di Roma e Milano, accreditato di un 49 per cento in un ballottaggio che Renzi vincerebbe d’un soffio con il 51 per cento. L’anticorpo, l’unico vero che c’è, può andare al governo. E se ci va che succede?
Può succedere che la Grande Corruzione si mangia anche l’anticorpo. Può succedere che quelli di M5S cominciano a rubare anche loro (molto improbabile). Può succedere che quelli di M5S al governo consentono proprio perché diventati governo ad altri di continuare a rubare (meno improbabile). Comunque la Grande Corruzione che si mangia anche l’anticorpo non è l’ipotesi su cui scommettere.
Può succedere che l’anticorpo fa strage della Grande Corruzione. Può succedere se l’anticorpo fa…più o meno alla Pol Pot. Per fare strage e strame della Grande Corruzione l’anticorpo M5S deve spazzare via o cambiare i connotati sociali a milioni di dipendenti pubblici, centinaia di migliaia di aziende, decine di migliaia di studi professionali. Inevitabilmente su questa strada incontrerebbe presto, molto presto, i suoi elettori. Perché la Grande Corruzione al 65% può solo nel regno delle fate convivere con la favola di una popolazione tutta onesta al 99 per cento non fosse che quell’un per cento della Casta ladrona. Può succedere la grande alluvione, il grande lavacro, il grande sacrificio…Non succederà.
Quindi c’è la terza ipotesi, quel che quasi sicuramente accadrà quando Anticorpo M5S diventerà governo. Succederà che l’anticorpo farà…l’anticorpo. Cioè l’unica cosa che sa fare, la sua funzione, la sua “biologica” ragion d’essere. E che fanno gli anticorpi? Divorano, annullano, aggrediscono. Sono ottimi, indispensabili, salutari fino a che sono reazione alla malattia. E quando si impadroniscono della regia dell’organismo gli anticorpi che fanno? Diventano malattia auto immune. Non per cattiveria o degenerazione. Ma perché è nella loro natura, continuano a fare gli anticorpi. Anche se stanno a Palazzo Chigi o al Campidoglio o a Piazza Municipio.
Fuor di metafora clinica, M5S al governo di Roma sarà uno spettacolo al cospetto della lobby degli autisti Atac che se li vuoi far guidare che non sia in straordinario te la bloccano la metro e buona notte. Al cospetto di ristoratori e baristi che materialmente si sono presi piazze e marciapiedi per i loro tavolini. Al cospetto della lobby dei vigili urbani che…ognun che vive a Roma lo sa. Al cospetto della lobby degli uffici comunali dove se non è raccomandazione o mancia è il nulla assoluto, come se l’ufficio non ci fosse. Il sindaco M5s a Roma al cospetto di tutte le lobby che lo avranno votato sarà uno spettacolo d’arte varia. E quello di Napoli sindaco M5s al cospetto di una città che di illegalità per più della metà vive e che pure lei in massa avrà votato sindaco M5S…E domani un presidente del Consiglio M5S al cospetto di un paese dove la Grande Corruzione è al 65% per soldi e al…fatela voi la percentuale della gente. Ma non mentire a voi stessi: 65% dei soldi…facciamo 50 per cento abbondante della gente?
Quindi l’anticorpo diventerà malattia auto immune. Attaccherà, smonterà il suo stesso organismo. Alla ricerca della Grande Corruzione e con la testa, gli enzimi e il Dna solo e soltanto di anticorpo, demolirà la competenza, fagociterà la responsabilità, smonterà semplicemente quel po’ di Stato e di res publica che ancora c’è. Tanti auguri e buona notte…non è che per evitare i danni da anticorpo si può preferire la grande malattia.