ROMA – Dir male di Garibaldi non sta bene, dire la verità sui “garibaldi” dell’Italia contemporanea fa male. Quindi l’omissione sarebbe d’oro. E infatti omettono tutti di dire che ai prof della scuola in lotta (alcuni perfino in sciopero della fame) interessano solo le assunzioni e il contratto da rifare. I nuovi posti in cattedra e il vecchio stipendio. Di tutto il resto i professori in lotta serenamente se ne fregano. Ma si può dire così vero e così male del prof, uno dei “garibaldi” nazionali? E non è solo un dire, basta leggere le loro rivendicazioni e priorità.
1) Assunzioni per decreto e niente legge di riforma
2) Contratto nazionale di categoria da rinnovare con aumenti salariali per tutti e graduati come sempre dall’anzianità.
3) Niente chiamate in cattedra da parte dei presidi, niente aumenti di stipendio legati al merito e men che mai alla valutazione, respinti al mittente i soldi per premi al merito e per aggiornamento professionale. Un solo grido, un solo idioma: qui si premia la carriera, è questo il merito, la carriera.
Carenze del percorso formativo, insufficienze di scuola/università nel formare competenze e competenti? Insomma gli affari e interessi di studenti e famiglie? Per i prof in lotta va tutto più o meno bene così come è e infatti non vogliono “riforme”. Esigono “risorse”. Degli affari e interessi di studenti e famiglie non c’è da preoccuparsi e comunque non cale. Tanto studenti e famiglie sono anche loro, più i primi che le seconde, che per il non toccar nulla tranne le famose “risorse”. Insomma dateci un po’ più di soldi e non impicciatevi della scuola che sono fatti nostri e così come sta deve rimanere. Perché? Perché a cambiare qualcosa hai visto mai che io ci rimetto?
Dir male di Garibaldi non sta bene, dire la verità sui “garibaldi” fa male. Le pensioni, i pensionati. Bloccare, sterilizzare rispetto all’inflazione, all’aumento del costo della vita, una pensione, qualunque pensione è infliggerle un danno economico che dura tutta la vita del pensionato. Nessuna pensione dunque dovrebbe essere bloccata rispetto all’inflazione in toto e per lungo periodo di tempo. Nessuna, né quella da mille euro e neanche quella da diecimila. Razionale, giusto ed equo sarebbe perciò dopo la sentenza della Corte Costituzionale ricondurre tutte le pensioni alla rivalutazione. In proporzione però fortemente differenziata: dal cento per cento fino a 1.500 netti, poi il 7o, poi il 50, il 30, il 20, il 10 per cento. Ma nessuna esclusa senza tetto che esclude e condanna pensione alta, anche altissima ad essere sterilizzata a vita.
E i rimborsi? I rimborsi solo nei limiti del bilancio pubblico. Solo se e quanto non sfascia il bilancio 2015. Rivalutare tutte le pensioni in proporzione differenziata e rimborsare solo quanto si può rimborsare senza far danno alla collettività sarebbe una via razionale, equa, praticabile. Invece praticabile non è. Ogni categoria, ogni gruppo, anzi sottogruppo di interesse, con annessi sponsor politici sindacali, pratica, tenta di praticare il prima a me e del resto me ne…sbatto.
Dir male di Garibalbi…la brava gente italiana. Sui profughi e migranti si è passati dal non li si prenda in casa mia al guai anche a chi li prende in casa sua. Un salto di qualità non c’è che dire quel che va in scena a Padova ma che si verifica senza grandi riflettori altrove, in molti altrove d’Italia. Non solo non li voglio io gli immigrati ma non li deve volere nessuno. Non solo voi che li accogliete prendeteli a casa vostra, ora neanche a casa vostra dovete prenderli. Non c’è che dire, proprio brava gente questi italiani di cuore e intelletto.
Allora la gente veramente brava e buona sarebbe quell’altra che predica accoglienza senza limiti, magari abitando lontano, molto lontano da luoghi dell’accoglienza? Dir male di “garibaldi”, dell’accoglienza. Che da noi è una sorta di accogli e butta…per strada. Far più o meno finta di perdersi i profughi, lasciarli colare nella clandestinità quotidiana nelle nostre strade e città, spingerli di fatto al lavoro nero nel migliore dei casi e ai mini racket criminali nel caso intermedio…Questa è la nostra accoglienza. Senza limiti? No, senza responsabilità.
Ed è tempo di elezioni e ci sono i candidati, qua e là, qua e anche là ce n’è di impresentabili. Non proprio corrotti o delinquenti. Anzi, fino a prova contraria né l’uno né l’altro. Però abili e abilitati a fare della politica un mestiere, un’occasione da cogliere, insomma candidati di e per clientele. Dice: perché i partiti li sopportano? Perché dalla società detta civile questo arriva. E non molto altro.
Professori, studenti, pensionati, pensioni, immigrati, accoglienza, candidati…Renzi stacci: la buona Italia non esiste.