ROMA – Matteo Salvini va alla demolizione di Beppe Grillo, niente meno che sul campo che in fondo doveva, dovrebbe, essere comune ad entrambi: il No all’euro. Il leader di M5S va per l’Europa e per l’Italia a propagandare, organizzare, magnificare il referendum da indire contro la moneta unica europea. Il leader della Lega Nord, di fronte a quanti più giornalisti possibile, anche stranieri, con la massima pubblicità possibile dichiara: “Il referendum di Grillo è una presa in giro, una perdita di tempo. E’ un referendum consultivo che la Costituzione non prevede. Ha tempi lunghi ed efficacia zero”. Fantastica la contro proposta di Salvini: “Invece che un referendum facciamo un sondaggio”.
Non bastasse, Salvini dà M5S politicamente per morto: “Non faremo la fine di Grillo”. Quindi per il segretario leghista Grillo ed M5S sono alla frutta e anche dopo…Salvini li coniuga politicamente al passato, anche se prossimo. Nel passato Salvini relega decisamente Berlusconi. Il presente, radioso, è tutto nella nuova e tosta destra anti euro ed Europa incarnata al meglio da Marine Le Pen. La leader del Front National francese è il faro e la fata politica di Salvini ma, purché sia destra e destra tosta, Salvini non disdegna neanche i nazisti greci di Alba Dorata: “Il voto popolare non mi imbarazza mai”.
Se Marine Le Pen è la madre della rivolta anti euro e anti Europa, il papà che Salvini riconosce e omaggia è Vladimir Putin: “Chi è contro Putin è un deficiente”. Idee chiare, chiarissime, Salvini ha anche sulla Grecia, sulle elezioni anticipate lì, sulle conseguenze per l’Unione Europea: “Chiunque vinca non escono dall’euro”.
Quest’ultima previsione di Matteo Salvini offre la possibilità di uno sguardo al cuore del suo pensiero, riassumibile nello agitarsi tanto, anzi tantissimo che così arrivano voti sicuri e mai un guaio vero.
Un sondaggio sull’euro, un sondaggio! Come per il toto vincitori di X Factor. La santa, santissima alleanza tra tutte le destre, anzi iper destre, europee. Proprio tutte no, devono essere anti euro, anti Europa, anti immigrazione, anti immigrati, anti globalizzazione, anti globalismo. Se non hanno queste caratteristiche per Salvini non vanno bene. Se le hanno, possono anche sfilare in svastica, Salvini non fa lo schizzinoso come ha mostrato in Italia con Casa Pound. La santa, santissima alleanza di cui marine Le Pen è l Giovanna d’Arco ma il cui condottiero è Vladimir Putin. Lo stesso Putin che si ingegna a rifare un po’ di Urss dove ora c’è Russia. Ma per Salvini quel che conta è che la notte a Mosca in metro non ci sono zingari.
Matteo Salvini, l’uomo che la stampa chiama “l’altro Matteo” individuandolo, riconoscendogli il rango di alternativa possibile a Matteo Renzi. L’uomo che molti definiscono anche il “Matteo giusto”. L’uomo che i sondaggi tutti premiano portando la sua Lega Nord al 14% di voti potenziali. L’uomo che l’elettorato si prepara a premiare qualora si votasse. L’uomo che spesso appare al cosiddetto uomo della strada come quello che “parla di cose concrete”. Matteo Salvini, l’uomo che vuole sostituire Berlusconi, fare secco Renzi, liquidare Grillo, abolire l’euro, l’Europa e la globalizzazione, bloccare, vietare per il futuro l’immigrazione ed eliminare le pensioni solo dopo i 65 anni di età. Matteo Salvini, il prodotto più genuino e completo, l’ultima evoluzione della vertiginosa, precipitevole, narcotizzante crisi italiana.
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