ROMA – Al netto delle chiacchiere i paesi europei, di quella che anzi dovrebbe essere l’Unione Europea, sui migranti, su quelli che arrivano dall’Africa sui barconi, hanno scelto una posizione decisamente…leghista. Quelli dell’est europa di migrante africano o del mediterraneo o del sud non ne vogliono vedere uno neanche dipinto. Borghezio non avrebbe potuto dirlo meglio e Borghezio sarà fiero di baltici, polacchi, ungheresi…Quelli del centro nord europa di migranti africani o del mediterraneo o del sud ne prenderebbero qualcuno ma eccezionalmente, ogni tanto e comunque non adesso e bisogna fare i conti e non è detto che e insomma ora non se ne parla. Calderoli e Maroni, puro puro, pari pari. Quelli dell’ovest europa, Spagna compresa, ne prendono in casa sì in linea di principio, magari domani però…Zaia in fotocopia. E gli inglesi fotocopiano addirittura Salvini: li tiriamo via dal mare ma li portiamo rigorosamente in porti altrui.
Francia, Spagna, Polonia, Danimarca, Gran Bretagna, Austria, Lituania e via elencando l’Europa sui neri che vengono dal mare è di fatto leghista. Se li piangano e se li ciuccino quelli sulle cui coste sbarcano. Gli italiani? Peggio per loro, terroni d’Europa. E comunque questi, clandestini o profughi che siano, ognuno se li ferma alle sue frontiere, se sa e se può. Leghismo puro. Perfino nella sua miopia e ottusità. Proprio sicuri gli europei, i governi europei che sia un affare per loro se l’Italia collassa socialmente e politicamente sotto il peso di una mezza milionata di migranti in più? Proprio certi che il gioco a ciascuno si fa gli affari suoi e peggio a chi tocca sia quello più utile, dove ci si guadagna di più? E se alla prossima disastrosa alluvione in Polonia o, dio non voglia, alla minaccia di qualcuno ai confini di Lettonia od Estonia qualcuno del Sud adottasse lo stesso metro e dicesse: fatti vostri!? Ma non c’è niente da fare, tanto meno ragionare: ovunque il panico di una punizione elettorale porta l’Europa a smentire, negare di essere una Unione.
Al netto delle strategie negoziali, il capo del governo greco eletto quattro mesi fa con democratico voto va per l’Europa a raccontare bugie. Niente meno che sulle pensioni. In ufficiale intervista concessa al Corriere della Sera ha accusato i “creditori” di voler l’abbassamento delle pensioni più basse, insomma di voler affamare i pensionati greci poveri. In nessun luogo e nessun momento nessuno mai ha chiesto questo alla Grecia, neanche quando Tsipras non governava. E’ stato chiesto di smetterla di mandare in pensione i pubblici dipendenti greci a 55/56 anni e di mandarli in pensione ad una età un po’ più vicina a quella degli altri europei che ci vanno dieci anni dopo. Altrimenti finisce che i contribuenti italiani, tedeschi o francesi o spagnoli pagano la pensione discretamente baby degli statali greci. Statali che Tsipras ha ricominciato ad assumere con criteri che a noi italiani ricordano qualcosa: in un ministero la pulizia la facevano in trenta, ora per la pulizia sono stati assunti in trecento.
Si è confuso Alexis Tsipras mentre rilasciava l’intervista, voleva dire che gli hanno chiesto di alzare l’età bassa delle pensioni e invece ha detto che gli era stato chiesto di abbassare le pensioni minime? facciamo finta di credergli o inseriamo anche Tsipras in una lunga tradizione dei governi, e anche delle pubblica opinione greca, che ha mentito per anni sui suoi deficit, debiti, tasse, contributi? Bugie in atti di governo mica in comizi. Bugie per anni della destra e dei socialisti. Bugie votate liberamente votate e volute dagli elettori greci, bugie oggi consustanziali al nazionalismo rossastro di Syriza (solo in Italia qualcuno lo può identificare come socialismo moderno e alternativo).
I greci hanno liberamente e democraticamente votato di restare quel che sono, anzi quel che erano: un paese ed un’economia senza manifattura, senza produttività, molta pubblica assistenza, pochissime tasse davvero pagate, tanto impiego pubblico. Nessuno può costringerli ad essere ciò che non vogliono essere. I democratici governi di Francia, Spagna, Austria, Gran Bretagna e via andare hanno scelto sui migranti di fare come Salvini e Maroni che notoriamente non son proprio teorici delle unità sovranazionali. Europa leghista, Tsipras bugiardo: sciogliersi?