Sondaggi: Brexit vince 52 a 48. Se è, è Tsunami affoga soldi

Sondaggi: Brexit vince 52 a 48. Se è, è Tsunami affoga soldi
Sondaggi: Brexit vince 52 a 48. Se è, è Tsunami affoga soldi

ROMA – Sondaggi in Gran Bretagna, gli ultimi due The Guardian-Icm parallelamente giungono alla stessa conclusione sentenza: la Brexit, l’uscit della Gran Bretagna dalla Unione Europea vince oggi 52 a 48. Il 23 giugno sarà il voto vero, se sarà Brexit davvero sarà uno tsunami affoga soldi. Soldi pubblici e privati saranno sommersi. Molti lo sanno ma preferiscono fare scongiuri, non riescono a crederci davvero. I più non lo sanno e si illudono che lo tsunami, se tsunami sarà, non riguardi e tocchi i loro soldi. Si illudono.

Mille interviste telefoniche non sono il vangelo, nemmeno il vangelo dei sondaggi. Però rivelano per la prima volta una tendenza. E la rilevano con un doppio esame. La tendenza è che tra gli indecisi, tra gli elettori indecisi tra il sì e il no all’uscita dall’Unione Europea, se messi alle strette dall’interrogante, prevale il sì alla Brexit. Spieghiamo: ad ogni elezione e quindi in ogni sondaggio ci sono tappa per tappa i decisi a votare in un modo o nell’altro. Se tra i due blocchi contrapposti la distanza non è grandissima, l’esito del voto viene deciso dagli indecisi e non è un gioco di parole. Eco, sembra che gli indecisi di Gran Bretagna scivolino verso Brexit.

Sarebbe qualcosa di peggio della tanto temuta Grexit. Sarebbe un immediato crollo dei valori di Borsa di non meno il dieci per cento nei primi giorni. Sarebbe il dividersi e il risalire degli spread. Appreso che in Europa si afferma l’ognun per sé il tasso di rischio dei singoli debiti e titoli di Stato si differenzierebbe. E quindi spread di nuovo più alti per l’Italia. E quindi più interessi da pagare sul debito. E quindi meno miliardi per tutto, dai rinnovi contrattuali alla flessibilità pensionistica al meno tasse. E quindi bilanci delle banche ancor più pesanti e quindi meno credito, ancor meno investimenti. E quindi meno occupazione. E quindi in definitiva un altro capitolo della grande crisi cominciata tra Usa ed Europa nel 2007/2008.

Se tra venti giorni gli inglesi voteranno come annunciano i sondaggi i soldi di noi tutti in tasca varranno di meno e meno soldi ci verranno in tasca. Se quel sondaggio è un presagio, lo è di sventura.

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