ROMA – I recenti avvistamenti di Ufo nei cieli italiani hanno riportato alla ribalta il fatto che la terra possa essere visitata da altre creature di altri mondi. Ma soprattutto fa pensare da quando queste visite di visitatori alieni popolano i nostri cieli.
Si pensa infatti che da secoli ci siano stati avvistamenti di Ufo, più o meno riconosciuti come tali. E alcune tracce di queste visite si possono ritrovare in alcuni quadri del Rinascimento, in particolare nella “Madonna e San Giovannino” di Filippo Lippi (1457 – 1504) e nella “Glorificazione dell’Eucarestia” (1595)di Bonaventura Salimbeni.(1568 – 1613).
Gli artisti avrebbero riportato nei loro dipinti avvistamenti di cui sarebbero stati testimoni o di cui avrebbero sentito parlare. Alessandro Corrao spiega la vicenda nel sito di Segreto Nascosto:
“Contrariamente a quello che si pensa, il fenomeno Ufo non nasce nel 1947, con l’avvento dell’ufologia ufficiale. Presunti avvistamenti, infatti, vengono segnalati in ogni periodo storico, dall’era dei Sumeri con gli Anunnaki sino ad oggi, passando anche per apparizioni riportate da numerosi artisti del Rinascimento italiano.Gli Ufo nei quadri rappresentano ancora oggi degli enigmi di difficile interpretazione. Si tratta veramente di dischi volanti? O sono semplicemente particolari normali inseriti dagli artisti? Quest’ultima ipotesi sembra davvero essere remota, perché non darebbe credito ai soggetti di secondo piano nei dipinti che sembrano osservare gli oggetti misteriosi nei cieli”.
Guardando i dipinti portati come esempio si capisce meglio il discorso dello studioso. Il quadro di Filippo Lippi, conservato agli Uffizi di Firenze, mostra la Madonna con il Bambino e san Giovannino. Dietro alla figura di Maria, in alto a destra, su può vedere chiaramente un oggetto volante non identificato che ricorda molto le forme osservate normalmente durante gli avvistamenti, quelle chiamate “ a cappello”. Il dipinto di Salimbeni è quello che desta particolare interesse. Tra Cristo e Dio, infatti, si può vedere un oggetto metallico che ricorda qualcosa di molto moderno: lo Sputnik, il primo satellite lanciato dall’Unione Sovietica nello spazio.
Rimane ancora un mistero il perché di questi particolari inseriti in questi quadri, come chiude Corrao:
“Cosa si può pensare di tutto questo? Le strade da seguire sono tre: la prima afferma che si tratta di semplici particolari inseriti dagli artisti nelle loro opere; la seconda si trova ad appoggiare l’idea che questi artisti, in un modo davvero misterioso, siano stati testimoni di visioni provenienti dal futuro (lo Sputnik sarebbe uno di questi esempi); la terza via, ovvero la più probabile, è che i pittori abbiano semplicemente ritratto quello che hanno visto, accostandolo a qualcosa di divino (i soggetti in primo piano sono sempre figure come Gesù Cristo o la Madonna).In un periodo in cui i giornali erano una rarità e la televisione e i sistemi informatici non esistevano, l’unica via per mostrare qualcosa di incredibile veniva rappresenta dai dipinti. Già nella preistoria, l’uomo primitivo tracciava sulle pareti delle caverne scene di quello a cui assisteva, dimostrando un processo cognitivo davvero eccezionale”.
Insomma, il mistero rimane, come rimane anche la curiosità di sapere se quello che gli artisti hanno raffigurato erano solo delle nubi o qualcosa di similare, come altri sostengono, o se sono stati testimoni di eventi che si ripetono oramai da centinaia di anni.
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