ROMA – Migranti, Minniti: “Accoglienza ha un limite”. Il ministro dell’Interno lo scandisce in Parlamento e non sono parole facili per un uomo di sinistra. Sono anzi parole che buona parte del suo schieramento non capisce o, se le capisce, mai le pronuncerebbe in chiaro.
E invece Marco Minniti scandisce in pubblica e parlamentare audizione che il restare dentro o l’andar oltre questo limite “segna il nostro futuro” e determina “della nostra democrazia”. Il limite che con chiarezza Minniti pone alla doverosa accoglienza di migranti è quello della “capacità di integrazione”.
In altri termini se quelli che arrivano e sono accolti diventano parte del tessuto sociale, se trovano prima o poi un qualche regolare lavoro, se imparano prima o poi l’italiano, se sono messi in condizione di non vagare per strade e stazioni, se accettano di farsi prima identificare e poi accettano le nostre regole e pian piano la nostra cultura, se non si chiudono in rancorosi e ostili ghetti, se non vengono trattati e additati come sub umani…allora è integrazione. Allora, assolti tutti questi se e anche altre condizioni, allora l’immigrazione è buona e utile cosa e peggio per chi non lo capisce.
Ma qui e oggi il limite della capacità di integrazione è stato raggiunto. Sbarcano e non si sa letteralmente dove accoglierli. Si moltiplicano i Comuni che rifiutano, si sottraggono. Il limite alla capacità di integrazione è stato raggiunto nella testa della gente e nelle strade delle città. Qui e oggi l’integrazione è inceppata, ingolfata, satura di veleni.
E quindi sta per essere raggiunto l’altro limite all’accoglienza indicato da Minniti: “la sicurezza”. La incapacità o impraticabilità di integrazione al ritmo troppo veloce degli sbarchi sta per far diventare la questione migranti una questione di ordine-disordine pubblico. Sicurezza, scandisce ancora il ministro del Pd che è “prezioso bene collettivo” e non una fisima e fissazione della destra politica.
Quindi il ministro dell’Interno, l’uomo che al governo gestisce la questione migranti, per quel che può un ministro italiano gestire una questione planetaria, comunica chiaro e tondo al parlamento e al paese che la sua concreta azione qui e adesso è impedire che venga varcato “il limite all’accoglienza”. Insomma impedire che il vaso trabocchi: più respingimenti e più in fretta, più migranti bloccati dalla Guardia Costiera libica, meno migranti raccolti dalle navi delle Ong spezzando una catena di fatto di appuntamenti in mare, pressione per quel che si può sulla Ue perché si prenda in carico un po’ di migranti e tiri fuori soldi per bloccare la rotta libica come ha fatto con la Turchia per chiudere quella balcanica…
“L’accoglienza ha un limite: la capacità di integrazione e la sicurezza”, questa è la linea e il pensiero del governo. L’avrebbero mai detto un Bersani o un Gotor ministri degli Interni? L’avrebbe mai detta, pensata e messa in opera una linea così un ministro degli Interni del rifondando “Ulivo”, quello che allea Pisapia, Bersani, D’Alema, Camusso, Landini, Fassina, Fratoianni e che dovrebbe “imporre la linea” al Pd? Un ministro degli Interni alla Gotor-Bersani durante l’estate dei grandi sbarchi incontrollati dei migranti, ecco questo sarebbe lo sbarco più devastante.
L’accoglienza ha un limite, limite raggiunto qui e oggi. Prova ne sia che per un governo che cerca come quel limite non venga superato, ci sono partiti e giornali che superano ogni limite. Prova ne sia l’ordalia di fantasie tossiche intonata e danzata dal blog Grillo e Renato Brunetta in gioioso diapason: gli “accordi segreti e indicibili” per cui i migranti sbarcano in Italia. “L’odioso e meschino e orripilante patto con l’Europa…”.
Eccolo “l’accordo indicibile”: era il 2014, affogavano a centinaia, l’Italia chiese navi e soldi all’Europa per soccorsi in mare e chiese di comandare e coordinare le missioni di salvataggio. Arrivarono navi europee e un po’ di soldi e l’Italia, come era ed è ovvio da geografia (un complotto della piattaforma continentale europea farci sporgere così verso l’Africa?) era il porto dove si sbarcava.
Era il 2014 e arrivavano più o meno la metà di quelli che arrivano adesso e soprattutto non erano chiuse le frontiere del resto d’Europa e la metà di quelli che arrivavano in Italia andavano altrove, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Svezia… Ora arrivano il doppio e c’è un gran tappo che li tiene qui, questo è il problema. Ma fanno finta di non saperlo è comunque considerano loro primaria missione sgambettare e vilipendere il governo, qualunque cosa faccia.
Gente, partiti, blog, giornali (e anche telegiornali custodi della loro serietà, vero Mentana?) farebbero squadra e sostegno con il governo nella sua battaglia con l’Europa. Criticherebbero questo o quel provvedimento, vigilerebbero, suggerirebbero, voterebbero magari contro. Ma sabotaggio e insulto e fantasie tossiche no, non in questo momento e su questa questione.
Ma di gente, partiti, blog, giornali e tv amanti e custodi della loro stessa serietà e di un qualche interesse generale ce n’è progressiva moria, specie in via d’estinzione. Anche da questo si vede che il limite è stato raggiunto. Davvero anche qui l’Italia non ce la fa più.