ROMA – “Da quello che ho visto…Napolitano vada a fare il nonno”. Da quello che ha visto…Dunque non è un augurio, è un giudizio quello di Roberta Lombardi su Giorgio Napolitano. E il rimando, la spedizione alla “nonnità” che il capogruppo alla Camera di M5S confeziona per il Presidente della Repubblica non è un invito, è chiaramente e volutamente una liquidazione. “Da quel che ho visto…”, cioè giudizio politico sugli anni della presidenza Napolitano, sugli incontri e consultazioni per la crisi di governo cui ha partecipato la stessa Lombardi. Giudizio politico liquidatorio, non l’attestazione di un dato anagrafico. Giudizio politico motivato dal fatto che Napolitano è la politica, i partiti, insomma tutta quella roba che M5S vuole cancellare. Infatti la precondizione indispensabile per far parte di coloro che possono presiedere una Repubblica è per i “grillini” non essersi mai occupati dello Stato e della cosa pubblica. Non in maniera professionale e/o politica. Magari, a casa, al circolo o in pizzeria…questo sì che fa curriculum.
Da quel che si è visto della Lombardi la definizione che meglio le si attaglia è quella di Famiglia Cristiana: “Zitella inacidita”. Definizione che sposiamo, sposiamo la “zitella inacidita”. Definizione politica per carità, nulla di personale meno che mai di irrispettoso, proprio come il “nonno” che la Lombardi rifila a Napolitano. Son definizioni che si dicono così, per capirsi, mica per offendere. Famiglia Cristiana usa la formula di “zitelle inacidite” per un po’ tutta la rappresentanza parlamentare M5S. Si riferisce il settimanale alla sostanza e alla forma, al non voler partecipare a nulla e al modo stizzito del rifiuto, insomma “zitelle inacidite” della politica, altro che giovani aperti ad ogni avventura. Zitelle inacidite e da cosa, cosa inacidisce da che mondo è mondo le zitelle? Il rancore.
Ma noi non seguiamo Famiglia Cristiana nel suo uso allargato a tutto M5S in Parlamento della definizione “zitelle inacidite”. Tutti no, però una di sicuro sì. Lei, proprio lei: Roberta Lombardi. La spocchia da massaia rancorosa con cui godeva a umiliare Bersani in streaming, il bisogno, anzi l’incontinenza che le scappava di infliggere spregio. La spocchia rancorosa da maestrina che da troppo tempo, anzi da sempre, professionalmente non si aggiorna più, che esibisce ogni volta che si trova davanti a un microfono o a una telecamera. La spocchia politica di cittadina venuta dal popolo a democrazia mostrare, dal popolo con rancore. E ora questa incattivita smargiassata di mollare un calcio al capo dello Stato. Roba da zitella di Montecitorio che dà a Napolitano del nonno di Stato? No, roba da zitella di… condominio. Politicamente parlando, s’intende.
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