Primarie da grande stadio e Primarie da circo Barnum: Pd non è “Pdl meno elle”

ROMA – Da definizione “Circo Barnum” non viene da uno qualsiasi dei sussiegosi detrattori del ceto politico della destra, “Circo Barnum”, cioè primarie del Pdl è copyright di Silvio Berlusconi. Uno dei concorrenti, improbabili ma possibili, al secolo Alessandro Proto, ha detto “Mi candido alle primarie del centro destra anche se non servono a nulla e so di non vincere”.  Esagerato e impietoso, a qualcosa servono: a mettere in pista sotto il tendone nasi finti, trapezisti, domatori dorati di cammelli spelacchiati, donne cannone e il forzuto che piega le sbarre d’acciaio…Insomma e non a caso quel ceto sociale che la destra elettoralmente vincente e quindi governante ha fatto diventare ceto politico.

Ecco quindi Vittorio Sgarbi che considera le primarie Pdl “prive di senso a parte la mia persona” però partecipa, anzi ci si tuffa perché quando c’è da far casino lui non può mancare. Ecco Giampiero Samorì (nessuno ha ancora chiarito se  Gian e Giam, su Piero stiamo sicuri) che indossa il gessato con la naturalezza e disinvoltura di un palombaro dell’ottocento con la sua tuta. Samorì che sotto il gessato niente, anzi peggio: sotto il gessato l’idea nana di rifare un Berlusconi, nano. Scrive giustamente Mattia Feltri “E’ piuttosto indicativo il fatto che fin qui la più sobria sia stata Daniela Santanché“.

Forse una dozzina, forse una ventina i candidati alle Primarie del Pdl che forse si fanno ma anche no. Ci ha provato il Pdl a mostrarsi, a raccontarsi e raccogliere nei gazebo elettorali, ci prova a chiamare a soccorso di se stesso i suoi elettori e i suoi cittadini. Ci prova, ma gli viene male, anzi gli viene per quel che è. Di fronte all’ipotesi di Primarie il Pdl “esce al naturale: un ceto sociale approssimativo, incompetente, vorace, macchiettistico diventato ceto politico. Non è colpa di quelli che votano a destra e sono la maggioranza del paese e si meritano di meglio. Non è colpa, ma questo è quel che è venuto fuori, quel che è stato estratto dalla società da un paio di decenni di Forza Italia, Pdl, An e dintorni.

Spiace per Beppe Grillo perché la battuta era efficace, ma le Primarie mostrano, dimostrano che il Pd non è proprio un Pdl meno elle… I cinque candidati alle Primarie del Pd appaiono tutti competenti e professionali, insomma seri. Le Primarie del Pd non sono un circo, caso mai uno stadio dove si compete e, perché no, si tifa pure. Le Primarie del Pd sono una cosa seria che coinvolgerà due, tre milioni di persone mentre le Primarie del Pdl rischiano di non farsi anche perché gli stessi promotori temono neanche un milione di elettori. Eppure gli elettori del centro destra sono da sempre più di quelli del centro sinistra.

Le Primarie del Pd sono uno stadio dentro il quale si va a vedere cosa sa fare gente che può diventare presidente del Consiglio. Può, senza scandalo o vertigine. Pierluigi Bersani o Matteo Renzi e perfino gli improbabilissimi vincitori come Nichi Vendola o Bruno Tabacci. Come si può paragonare gente così ai Samorì e Proto come capo del governo? Le Primarie del Pd sono politica e gente, contrasto e scelta. Quelle del Pdl, se mai le faranno, saranno “una squallida resa dei conti”. Copyright Alessandra Mussolini. Esagerata e impietosa, meglio restare al più ponderato giudizio di Berlusconi: “Un Circo Barnum”. Con “nani e ballerine” sgambettanti che Bettino Craxi avrebbe messo alla porta.

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