ROMA – Nel mistero di Emanuela Orlandi e dei suoi troppi “supertestimoni”, uno meno credibile dell’altro, c’è da spiegare come mai il fotografo e regista romano Marco Accetti abbia fatto trovare il cosiddetto “flauto di Emanuela” proprio negli stabilimenti cinematografici De Laurentiis. Questo però non è un grande mistero. Vediamo perché.
“lo stabilimento De Laurentis, dove è stato “ritrovato” il flauto, è di grande importanza emotiva per Marco Accetti”,
spiega un signore dai capelli grigi, parlata romanesca ma ancora con accento arabo, che lo ha conosciuto bene quando erano giovani. Come già sappiamo, Marco Accetti aveva una grande passione per la Roma papalina e annessi complotti e misteri vaticani.
“Quello che non sapete è che a fare esplodere queste passioni di Marco Accetti è stato il film di Luigi Magni “Nell’anno del Signore”, girato nell’ormai lontano 1969. Il cast era di tutto rispetto: con attori del calibro di Alberto Sordi, Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Enrico Maria Salerno, Ugo Tognazzi e Robert Hossein”,
prosegue il nostro interlocutore. Che spiega:
“Fu proprio negli stabilimenti De Laurentiis che Luigi Magni ricostruì la Roma papalina del suo film. In particolare vi fece ricostruire perfettamente Piazza del Popolo, con la Porta del Popolo e piazzale Flaminio. Tutto ricostruito in cartapesta a dimensioni poco più piccole di quelle reali e ambientato nell’800”….
Accetti rimase talmente colpito da quella ricostruzione, che chiamerebbe “installazione” visto che in seguito per le sue foto e film artistici ha imparato a creare quelle che chiama installazioni ambientatrici, da non limitarsi a parlarne spesso e molto volentieri con gli amici.
“Marco ci raccontò che un giorno, se ben ricordo tra il 1975 e il 1977, andò a visitare gli stabilimenti De Laurentiis con il suo adorato e coetaneo cugino Alberto, morto nel 1980 investito da un’automobile mentre attraversava una strada negli Stati Uniti”,
racconta il nostro interlocutore,
“e rimase sorpreso e ammaliato dalla bellezza di piazza del Popolo in cartapesta da tornarci più volte, sempre con Alberto, per fantasticarci. Per poterla vivere meglio, ci restarono anche di notte”.
Un bel giorno quella piazza in cartapesta prese fuoco. Andò completamente distrutta la scenografia per il film di Magni. A darle fuoco fu piromane rimasto ignoto. Nessuno scopri mai chi potrebbe essere stato il piccolo Nerone di quell’incendio e, poiché non ho le prove, preferisco non riferire certe vanterie che mi sono state riferite all’epoca”.
Che flauti usati degli anni ’80 si possano acquistare sulle bancarelle di Porta Portese o via Internet appare cosa ovvia, che abbiamo anche già dimostrato.
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