Auto, l’assicurazione paga in natura: 30% in meno se vuoi contanti

assicurazioni auto liberalizzazioniROMA – Scatola nera, rimborso in misura ridotta se corrisposto in contanti e obbligo di presentare preventivi di più compagnie. Queste le novità portate in dote dal decreto liberalizzazioni in tema di assicurazioni auto. Novità volte perlopiù a scoraggiare le frodi, uniche responsabili secondo gli assicuratori del continuo lievitare dei costi delle polizze, e a stimolare la concorrenza. Direttive che portano, o vorrebbero portare entrambe, ad una consistente riduzione dei costi per gli assicurati e che diventeranno “operative” dal giorno della pubblicazione del decreto, cioè in tempi brevissimi.

Il testo del decreto “riduce del 30% l’ammontare del risarcimento per equivalente”. Che tradotto significa che riduce del 30% l’ammontare del rimborso nel caso in cui l’assicurato decida di far riparare la propria auto non da un’officina “autorizzata” dall’assicurazione, ma in proprio. Provvedimento evidentemente volto a scoraggiare chi sugli incidenti “fa la cresta” o chi addirittura li simula. Per la serie il danno lo paghiamo ma lo aggiustiamo noi, altrimenti non ci fidiamo e ti rimborsiamo meno. Molto meno. In questo caso la norma contenuta nel decreto liberalizzazioni funziona come disincentivo per l’assicurato a ricevere risarcimenti “per equivalente”, ossia in denaro, che varranno il 30% in meno rispetto a quelli ottenuti in via diretta, cioè attraverso riparazioni compiute nelle officine convenzionate con le assicurazioni. Automobilista avvisato…

La seconda novità riguarda l’introduzione della “scatola nera”. Ovviamente non quella montata su aerei o grandi navi, ma una sorta di piccolo registratore in grado di memorizzare tutti i movimenti dell’auto, e i comandi a lei impartiti, in modo che, in caso di sinistro, la compagnia assicuratrice possa verificare la dinamica dei fatti e accertare in modo chiaro le responsabilità. Un’altra norma volta a scoraggiare le frodi. Una norma che già esisteva ma non veniva pubblicizzata e che ora è a carico delle compagni assicurative che devono montare a loro spese la “scatola nera” a chi ne facesse richiesta, e conseguentemente applicare uno sconto sulla polizza.

Infine, l’obbligo per gli assicuratori di presentare ai clienti i preventivi di più compagnie, per favorire una scelta più consapevole aumentando così la concorrenza. Su questo punto rimane però qualche dubbio: gli agenti assicurativi sono infatti “monomandatari”, lavorano cioè per una sola compagnia. Nulla vieta quindi che presentino preventivi più cari rispetto a quello fatto da loro, in modo da auto favorirsi.

Si è parlato poi, ma non ci dovrebbe essere nel decreto, dell’abolizione dei talloncini cartacei delle assicurazioni, sostituiti magari da chip elettronici. Misura che renderebbe la vita più difficile a quei tre milioni di automobilisti italiani che circolano con un attestato d’assicurazione falso.

Norme, novità volte a colpire, scoraggiare ed isolare gli automobilisti scorretti disincentivando e rendendo più complesse e meno fruttuose le frodi. Norme che sembrano quindi paradossalmente volte a tutelare gli interessi delle compagnie assicurative più che quelle degli assicurati che pagano premi fantasmagorici. Ma norme che in realtà tolgono alle assicurazioni quello che hanno sempre usato come alibi per l’aumento dei prezzi: le frodi appunto. La speranza è che senza alibi qualcosa cambi. E che cambi, tra l’altro, molto molto in fretta perché tutte le norme contenute nel decreto entreranno in vigore il giorno stesso in cui saranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Questione di giorni.

 

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