ROMA – Volti nuovi, giovani come ai tempi di Publitalia, niente professionisti della politica e basta con le solite, vecchie, facce. Dietro alla voglia di ritorno al passato, di ritorno a Forza Italia c’è nell’ex premier e futuro candidato Silvio Berlusconi, più che un bisogno di rinnovamento politico, un bisogno di rinnovamento d’immagine. Quella che si sta consumando tra il cavaliere e gli ex An non è una rottura politica o di idee, ma una “separazione estetica” come felicemente la definisce Marcello Sorgi su La Stampa.
Che i vari Gasparri, La Russa e Alemanno incarnino alla perfezione l’identikit del politico di professione, delle solite facce note, è un’evidenza chiara a tutti e in primis a Berlusconi. Un’evidenza in contrasto col sentimento di antipolitica che nel Paese premia Grillo e tutti gli “outsider” della politica e che Berlusconi vuole cercare di intercettare alle prossime elezioni. Gli ex An rappresentano ormai quasi una zavorra. Un sondaggio Ipr diffuso dal Tg3 conferma questa tesi: mentre il Pdl è inchiodato al 18 per cento, esattamente allo stesso livello di Grillo, una Forza Italia rinnovata varrebbe anche il 22 per cento. Al cavaliere, da sempre accanito fan dei sondaggi, questo dato non è sfuggito. E per uno come lui che dell’immagine e della comunicazione ha sempre fatto un suo punto di forza (a dispetto di scandali e vicende giudiziarie che lo hanno visto protagonista), appare evidente che quella zavorra deve essere se non eliminata quanto meno nascosta.
Per ripresentarsi agli italiani al Pdl, a Berlusconi, serve un deciso restyling. Per avere qualche chance di tornare al governo, paradossale per un uomo alla soglia degli 80 anni, Berlusconi deve presentarsi come “nuovo”. Ha bisogno di facce giovani e sconosciute e deve rifuggere dai professionisti della politica. Di vecchio, almeno in senso anagrafico, basta e avanza lui, il cavaliere. Per gli altri non c’è spazio. Senza tenere conto che, in modo apparentemente inspiegabile visti i 20 anni di impegno politico, Berlusconi riesce ancora a vendersi non come un politico di professione ma come un imprenditore, un uomo solo prestato alla politica. Una magia che a La Russa come a Gasparri non può certo riuscire.
Discorso a parte per l’ex ministra Meloni, anche lei ex An e anche lei contraria alla resurrezione di Forza Italia, che vanta però qualche anno in meno rispetto ai suoi colleghi di partito e che comunque gode di una simpatia in più in confronto agli ex aennini.
Niente politica dunque, nessuna rottura o incomprensione sulla visione dell’Italia futura nella frattura tra Berlusconi e gli ex An, solo una questione d’immagine, d’estetica. E non potrebbe essere altrimenti visto che un punto di vista politico e di disciplina interna non avrebbe nulla da lamentarsi degli ex An che sono stati fin qui i suoi più rigidi pretoriani. Ma l’idea di ripresentarsi con un partito totalmente rinnovato, e con una prima linea di giovani selezionati magari con i provini televisivi come ai vecchi tempi, frulla da troppo tempo nella testa di Silvio perché possa essere abbandonata. E quando un’idea frulla nella testa del capo, sanno i vari Gasparri, è difficile che sparisca senza lasciar traccia.