ROMA – “L’euro è stata una mossa massonica di un gruppo di banchieri che ha deciso tutto per tutti”. Non vi viene in mente chi lo ha detto? Nulla di preoccupante, il resto della dichiarazione potrà forse illuminarvi. “Grillo e il MoVimento si propongono di promuovere un referendum per consultare gli italiani”. Ora è tutto più chiaro. Avete pensato a Beppe Grillo? Sbagliato. Gianroberto Casaleggio? Acqua. Allora il capogruppo Crimi o quell’altra di cui non ricordate il nome e ci scusi la cittadina Lombardi per la supposta amnesia? Sbagliato ancora. La dichiarazione rilasciata a SkyTg24 è di Daniele Martinelli. Direbbe Maurizio Crozza: “E chi cazzo è?”. Già, chi è? Chi è Martinelli e chi è Claudio Messora? Chi sono questi due?
Sappiamo che sono i due nuovi portavoce voluti da Grillo/Casaleggio e sappiamo che sono due blogger, ma a che titolo comunicano al resto del mondo, e anche un po’ al resto del MoVimento, la linea e l’agenda del suddetto Movimento? I portavoce di solito portano, appunto, la voce. Voce che nel caso del Parlamento è quella di senatori e deputati, e oggi anche cittadini, che deve arrivare al di fuori dei palazzi del potere. In questo caso però sembra che i portavoce la voce la portino sì, ma non dal Parlamento al popolo, ma dal Capo ai parlamentari. O meglio ancora, pare proprio che i portavoce del portavoce siano gli unici autorizzati ad averla la voce. E fin qui affari del MoVimento, discutibili ma affari interni. Però questi due almeno a giudicare dal primo giorno dell’idea di essere la voce si sono innamorati, invaghiti. Parlano, riparlano, straparlano. Non si tengono e questa incontinenza riguarda tutti perché Messora e Martinelli, piaccia o no, da 48 ore fanno e disfanno la vita pubblica italiana.
Claudio Messora e Daniele Martinelli sono i due nuovi di zecca portavoce dei 5 Stelle scelti da Grillo e Casaleggio. Scelti – scrive Andrea Malaguti su La Stampa – da meno di 24 ore come responsabili della comunicazione, e apparentemente destinati a un ruolo di cuscinetto tra il papa ligure e i suoi fedeli, si comportano come se fossero titolari di una bolla pontificia che li autorizza a scavalcare il confronto orizzontale. Con la rete e con gli eletti.
Nulla di male e nulla di strano nella scelta di due esterni per fare da portavoce al Movimento. A maggior ragione tenendo conto della natura dei 5 Stelle che sembrano vedere tutto il male del mondo nelle mani degli abituali inquilini dei palazzi del potere e che quindi, di contro, amano alla follia tutto quello che viene dal di fuori e in particolare dalla rete. Portavoce esterni dunque, benissimo. Ma i parlamentari grillini li conoscono? Domanda che può apparire pretestuosa ma, in fondo, Messora e Martinelli la voce che dovrebbero portare sarebbe proprio quella dei parlamentari 5 Stelle. Compito non facile il loro visto che i parlamentari eletti nelle fila grilline sembrano ogni giorno un po’ più in difficoltà proprio nel trovare una linea comune sulle singole questioni. Basti come esempio il caso Grasso.
I due però, certamente su indicazione dall’alto, una soluzione sembrano però averla trovata: se la linea non c’è, la linea la facciamo noi. Ecco allora che l’interrogativo di Crozza diventa centrale. A che titolo infatti Messora e Martinelli possono dettare una linea. Non sono mica stati eletti. Non sarà certo farina del loro sacco, se sono portavoce la voce portano, e portano allora se non quella dei parlamentari quella di chi li ha assunti: Grillo e Casaleggio. Ma non possono parlare l’ex comico e il suo cofondatore per bocca propria, soprattutto con i loro eletti? Forse no.
Scrive ancora Malaguti:
“Non solo discutono apertamente di scelte politiche, ma lo fanno nelle arene classiche dell’informazioni. Intervenendo a La Zanzara, su Radio24, Claudio Messora – un uomo il cui battito cardiaco sembra sincronizzato con quello di Casaleggio – dichiara che i Cinque Stelle non daranno mai la fiducia a Pier Luigi Bersani. ‘Nemmeno se cammina sui ceci. Ma su un esecutivo con persone esterne ragioneremo’. Indica la strada. E per giunta la spiega. ‘Una volta che dai la fiducia è un casino. Perché poi toglierla è complicato’. (…) Parla a ruota libera, Messora, senza sapere che alla Camera i cittadini-parlamentari sono ancora assorti in un delizioso dibattito che lo riguarda: è un estroverso ma equilibrato visionario o un nevrotico solitario? Lui li interpreta a loro insaputa. Loro lo studiano e vanno avanti con i lavori”.
E come primo atto o quasi annunciano che hanno intenzione di chiudere i rapporti con giornali e televisioni, singolare per dei portavoce.
Intanto quei massoni dei banchieri europei sta a vedere che cacciano Cipro.
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