ROMA – Quasi mai più galera per i reati economici e fiscali. Con qualche distinguo certo ma, da sabato prossimo, sarà questa la novità che scatterà per gli italiani: messa in prova al posto del carcere. Una novità che non si applicherà a tutti i reati ma solo a quelli per cui la pena prevista è al massimo di 4 anni carcere, e che non si applicherà a tutti i tipi di imputati, saranno infatti esclusi recidivi e criminali abituali. Nonostante questo è comunque lungo l’elenco di reati interessati dalla novità e, di conseguenza, lunga sarà la lista degli italiani che ne saranno interessati.
“Bollarlo come colpo di spugna – scrive Giovanni Negri sul Sole 24 Ore – sarebbe azzardato. Di certo è una via d’uscita che mette d’accordo i colpevoli e lo Stato, quella prevista dalla legge 67/2014, in vigore da sabato prossimo: per un nutrito elenco di reati scatterà la possibilità della messa alla prova. Sulla falsariga di quanto previsto nel caso dei minori, ma con caratteristiche peculiari, per i reati sanzionati con un massimo di 4 anni di detenzione, è prevista la chance di sospendere il processo e avviare un percorso di servizio e risarcimento, di durata massima 2 anni, al termine del quale il reato si estingue. Nella lista dei delitti finiscono sia l’omessa dichiarazione sia la truffa, sia il falso in bilancio sia il furto. Con l’avvertenza che la sospensione può essere concessa solo una volta e ne sono esclusi comunque i delinquenti abituali”.
Ed ecco un elenco dei reati interessati dalla novità divisi per categorie: tra i reati tributari, la dichiarazione infedele, l’omessa dichiarazione e l’omesso versamento di ritenute certificate così come l’omesso versamento Iva, e poi l’indebita compensazione e la sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Tra i reati societari le false comunicazioni sociali e le false comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori (con l’esclusione del caso del grave danno ai risparmiatori), e poi l’impedito controllo, le illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante e le operazioni in pregiudizio dei creditori. Poi l’illecita influenza sull’assemblea e la anche la corruzione tra privati e l’infedeltà patrimoniale. Infine, tra i reati fallimentari, la bancarotta semplice, il ricorso abusivo al credito, la denuncia di creditori inesistenti e il mercato di voto.
I reati interessati saranno comunque quelli che prevedono una pena pecuniaria o detenzione sino a 4 anni, e poi i reati previsti dal comma 2 dell’articolo 550 del Codice di procedura penale, tra cui furto, rissa e ricettazione.
A dovere presentare la richiesta di messa in prova sarà sempre la parte interessata, che potrà farlo sia durante il dibattimento, sino al momento della formulazione delle conclusioni, sia durante la fase delle indagini preliminari. Ma in quest’ultimo caso sarà previsto l’intervento del pubblico ministero per un parere da rendere entro un arco di 5 giorni.
La messa in prova prevederà la prestazione di condotte indirizzate all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose derivanti dal reato e, se possibile, al risarcimento del danno. Quando il giudice accetterà questa strada, l’imputato sarà affidato ai servizi sociali.
Per evitare tattiche dilatorie, durante il periodo di messa in prova sarà sospesa la decorrenza dei termini di prescrizione. Messa in prova che, in ogni caso, potrà essere revocata. Cosa che accadrà nel caso di grave e ripetuta violazione del programma di trattamento o dei compiti previsti o quando, nel corso del periodo di messa alla prova, l’interessato commette un nuovo delitto non colposo oppure un reato dello stesso tipo per il quale si sta procedendo.