ROMA – Ricchi, mezzi ricchi, straricchi, agiati, benestanti e poveri: di che famiglia sei? Le famiglie italiane sono 24 milioni: i ricchi-ricchi hanno una ricchezza accumulata di quattro milioni e 700mila a famiglia e sono 240mila famiglie. I poveri o almeno i sicuramente non ricchi hanno un patrimonio di 72mila euro a famiglia e sono dodici milioni di famiglie (nel patrimonio si conteggia anche la casa). In mezzo quelli da 405mila euro a famiglia, circa dieci milioni e le famiglia da un milione e mezzo, un po’ meno di dieci milioni di famiglie. La ricchezza che gli italiani possiedono: 8640 miliardi di euro. Ma la ricchezza va divisa e, dalla spartizione, saltano fuori anche altre fasce sociali: il ceto medio in cammino verso il basso e quello che una volta era conosciuto come ceto popolare e che oggi include per lo più impiegati e precari. Non tutti ricchi o straricchi perché gli oltre 8mila miliardi di euro che secondo le stime delle Banca d’Italia sono la ricchezza delle famiglie italiane, sono distribuiti in maniera fortemente diseguale, con quasi il 50% del totale in mano al 10% delle famiglie.
Secondo le indagini della Banca d’Italia, la ricchezza netta degli italiani (tolti cioè mutui e prestiti) era pari, nel 2010, a 8.640 miliardi di euro. Una cifra enorme, pari ad oltre quattro volte la montagna del debito pubblico. In media una ricchezza di poco inferiore a 400 mila euro per ognuna dei 24 milioni di famiglie italiane. Ma, naturalmente, la realtà è diversa dalla media statistica. In questo caso molto diversa. E quei 400 mila euro di patrimonio medio sono, per la maggior parte degli italiani, un miraggio. Il 50 per cento delle famiglie italiane possiede, infatti, meno del 10 per cento di tutta quella ricchezza. Ovvero, 12 milioni di famiglie si spartiscono, in realtà, un patrimonio di non più di 860 miliardi di euro. Questi 12 milioni di famiglie più povere costituiscono quelli che i sociologi di una volta avrebbero definito ceti popolari e che oggi sono incarnati, più che dai classici operai e contadini, da impiegati, insegnanti e dalla massa dei precari. In media, la ricchezza di ognuna di queste famiglie, è di 72 mila euro in tutto, al netto di mutui e prestiti, ma casa e risparmi compresi. Di ricchi qui, nemmeno l’ombra.
L’altra metà degli italiani ha, invece, le mani su quasi 8 mila miliardi di euro. Ma anche all’interno della “metà felice” la divisione è tutt’altro che equa. Questa metà va infatti dai benestanti agli straricchi, passando per i ricchi. Al di sopra dei ceti popolari e dei ceti medi, che da anni stanno vedendo la loro situazione social economica in via di affondamento, ci sono, quelli che si possono definire ceti medi benestanti. Circa 9 milioni 600 mila famiglie, il 40 per cento del totale, che controlla il 45 per cento della ricchezza italiana: 3 miliardi 880 milioni di euro. In media ognuna di queste famiglie ha un patrimonio, fra case e investimenti finanziari, pari a 405 mila euro.
Al di sopra di questa soglia si entra nel regno dei ricchi. Quel 10 per cento di famiglie italiane, cioè circa 2 milioni 400 mila famiglie, che controlla il restante 45 per cento dell’intera ricchezza nazionale. Quanto 10 milioni di famiglie benestanti e oltre quattro volte quello di cui dispone la metà meno fortunata del paese. Sono gli altri 3 miliardi 880 milioni di euro di ricchezza che ancora mancavano al totale. In media ognuna di queste famiglie ricche ha un patrimonio di 1 milione 620 mila euro, oltre 22 volte la ricchezza di quella metà d’Italia che sono le famiglie dei ceti popolari.
Persino tra i ricchi però ci sono delle diseguaglianze. Se il 50% degli italiani rientra nella categoria “ceti popolari”, e il 45% tra i “benestanti”, solo il resto merita il titolo di “ricco”, perché c’è un 1% che si può definire “straricco”, meno di 240 mila famiglie. Fa capo a loro il 13 per cento dell’intera ricchezza italiana, ovvero oltre 1.120 miliardi di euro, almeno quelli rintracciabili nel catasto e nelle banche nazionali. In media, ognuna di queste famiglie straricche dispone di un patrimonio di poco inferiore a 4 milioni 700 mila euro. I ricchi “semplici”corrispondono a 2 milioni 160 mila famiglie. Il loro patrimonio complessivo è pari a 2.765 miliardi di euro, un terzo della ricchezza nazionale. In media, ognuna di loro dispone di un solido patrimonio, pari a 1 milione 280 mila euro.