Elisa D’Ospina: “Ho avuto uno stalker per 3 mesi. Ce l’aveva sempre duro”

Elisa D'Ospina: "Ho avuto uno stalker per 3 mesi. Ce l'aveva sempre duro"Elisa D'Ospina: "Ho avuto uno stalker per 3 mesi. Ce l'aveva sempre duro"
Elisa D’Ospina: “Ho avuto uno stalker per 3 mesi. Ce l’aveva sempre duro” (Foto Instagram)

ROMA – Elisa D’Ospina, scrittrice, conduttrice televisiva e modella curvy, racconta quando uno stalker la perseguitò per oltre tre mesi, con videochiamate mentre si masturbava a tutte le ore del giorno, e chiede agli uomini di non inviare foto di peni: “Lo dico a tutti i maschi, con la foto dei peni in chat non si rimorchia”.

Elisa D’Ospina ne ha parlato con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

“Ho avuto uno stalker per oltre 3 mesi. Lui mi chiamava almeno 5 volte l’ora e puntualmente ad ogni ora del giorno, tanto che ad un certo punto mi sono preoccupata per la sua salute, era nudo con il pene in mano che si masturbava. L’ho denunciato, ho saputo che all’attivo aveva 30 denunce simili, mi chiedo come facesse quest’uomo ad averlo sempre duro. Dalle 8 del mattino fino alle 2 di notte. Erano videochiamate cui dovevo rispondere per le indagini. Era sempre eccitato. Non so come facesse”.

Ma quello non è stato l’unico pene di sconosciuto che le è stato imposto su web e telefono:

“Su instagram in particolare ricevo molti peni. E non è un belvedere. Molti maschi hanno una sovrastima esagerata. Almeno mi mandassero delle misure sognanti, invece arrivano ste cosette messe lì così. Dai, meglio evitare. Inizialmente rispondevo a tutti chiedendogli se fossero consapevoli di essere sotto alla media. Ora lascio perdere, tanto vedo che dopo il decimo invio si stancano da soli. Che poi, obiettivamente, il corpo di una donna è esteticamente più bello rispetto a quello di un uomo. Il pene eretto così mandato, ma anche no. Lo dico a tutti i maschi, con la foto dei peni in chat non si rimorchia. Con il caldo la gente perde la testa e lo vediamo anche dai social network”.

Ma Elisa D’Ospina è attiva anche nella lotta all’anoressia:

“Da dodici anni proponiamo nelle scuole percorsi contro i disturbi alimentari, abbiamo fatto petizioni e richieste per fare in modo che nel mondo della moda non sfilino più donne malate, questa legge anti anoressia è un piccolo trionfo per tutto un percorso molto più ampio di cui ho fatto parte proponendo questo modello curvy. In Israele e in Francia questa legge esiste già da qualche tempo e nonostante tutta l’alta moda continui ad usare delle ragazze molto magre, il problema anoressia in passerella è stato arginato. Il problema è più degli adulti che dei giovani. Mi è capitato diverse volte di vedere delle madri che portano le figlie ad ammalarsi e a vivere male la propria fisicità. Finalmente, con questa legge, quegli pseudo agenti di moda improvvisati che invitano le ragazze a digiunare potranno essere denunciati e perseguibili anche a livello penale, come istigatori all’anoressia”. 

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