OAKLAND (CALIFRONIA) – Gli indignati di Oakland che nella notte di martedì 25 ottobre sono stato sgomberati con violenza dalla Frank Ogawa Plaza, sono tornati a manifestare per chiedere le dimissioni del sindaco Jean Quan.
La gente si è detta sconvolta per la violenza che le forze dell’ordine hanno adottato per cacciare chi si trovava a occupare la piazza. Su uno striscione si legge: “Sindaco Quan ha fatto più danni lei in una sera che i manifestanti in due settimane di presidio”.
Le circa 2mila persone riunite nella piazza della città californiana (la metà di quelle che c’erano la sera di martedì) hanno chiesto poi come sia stato possibile che un ragazzo di 24 anni, Scott Olsen, veterano della guerra in Iraq, sia stato gravemente colpito alla testa da una bomboletta di gas lacrimogeno lanciata a distanza ravvicinata.
Martedì notte, la polizia ha sfondato le barricate e lanciato lacrimogeni tra la folla: questa azione organizzata dalla polizia locale (negli Usa l’ordine pubblico è gestito prevalentemente dai sindaci) è stata duramente criticata anche dal Washington Post che ha rievocato scene di violenza che ricordano molto quelle adoperate contro i movimenti pacifisti anni ’60.
Il sindaco, che inizialmente aveva appoggiato la protesta, durante una conferenza stampa si è trovato decisamente in difficoltà quando davanti ai microfoni ha dovuto spiegare il cambio di rotta assunto verso i manifestanti. Ha parlato di problemi di igene e sicurezza pubblica, ma di fronte all’operato della polizia la sua risposta è stata solo una: “Io non so tutto”.
Intanto, secondo fonti dell’ospedale di Oakland le condizioni dell’ex soldato sarebbero critiche. Scott Olsen, ex marine americano, è ormai diventato una figura simbolo tra gli indignati degli Stati Uniti.
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