BELGRADO (SERBIA) – Fa discutere a Belgrado la mostra “Ecce Homo”, in cui Gesù è ritratto come un travestito circondato da discepoli gay, lesbiche e transessuali. Si tratta di una versione molto particolare de “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci realizzata dall’artista svedese Elisabeth Ohlson Wallin.
A criticare per prima la mostra è stata la chiesa ortodossa locale. Così, per impedire eventuali incidenti, 2 mila poliziotti stanno circondando in questi giorni il luogo in cui si svolge l’esposizione. Le polemiche in tema di omosessualità, nella capitale della Serbia però non si fermano qui: il Gay Pride di Belgrado 2012 previsto per sabato 6 ottobre è stato vietato “per ragioni di sicurezza e di ordine pubblico”.
A vietare ufficialmente il Pride è stato, con somma delusione della comunità omosessuale, il premier socialista Ivica Dačić, che dal canto suo, assicura che non si tratta di una decisione volta a contrastare i diritti di alcuni cittadini, ma solo di una decisione volta ad evitare pericolosi incidenti.
Il patriarca Irinej della Chiesa Ortodossa serba, senza mezzi termini aveva definito il Gay Pride come una “tragicomica parata della vergogna che getta una pesante ombra morale sulla nostra città, sulla nostra cultura cristiana e sulla dignità delle nostre famiglie”. Duro anche il giudizio in merito alla mostra fotografica “Ecce Homo”. Irinej ha scritto al premier serbo: “Non pensavo che anche quest’anno mi sarei trovato obbligato a scriverle a nome della Chiesa serbo-ortodossa e dei suoi fedeli, che sono la maggioranza nel paese, ma anche a nome di numerosi fedeli di altre religioni, con la preghiera e la domanda di prevenire, con la sua autorità, la scandalosa mostra fotografica”.
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