CATANIA – Si cercano i complici. Complici italiani. Mamadou Kamara, l’ivoriano accusato di aver sgozzato Vincenzo Solano e violentato e ucciso sua moglie Mercedes Ibanez potrebbe non aver agito da solo.
E’ il sospetto degli investigatori che intanto, oggi 4 settembre, nel loro impianto accusatorio hanno una nuova certezza. Kamara ha stuprato. E anche di stupro, oltre che di omicidio, dovrà rispondere. Parla di “certezza” della violenza sessuale il procuratore Giuseppe Verdera e lo fa alla luce del referto dell’autopsia che quella violenza certifica.
C‘è poi un insieme di video che aggravano la posizione di Kamara. Sintetizza Repubblica:
“Lo si vede uscire alle 23.58 uscire dal Cara alla guida di una bici, con uno zaino monospalla di colore arancione. Alle 2.13, passa lungo via Palermo, davanti casa dei coniugi, alle 2.16, percorre una stradina adiacente che porta solo a ‘Villa Solano’, alle 5.14 e alle 5.15 e’ di nuovo in strada, alle 5.22 ha un sacco appeso alla bici, mentre un altro sarà trovato in casa delle vittime e alle 6.20 fa rientra al Cara”.
Tutti movimenti che coincidono con gli orari in cui è stato consumato l’omicidio. Resta da capire se Kamara abbia agito da solo. Il procuratore spiega:
“L‘ipotesi che vi possano essere persone di nazionalità italiana che abbiano detto al migrante che in quella casa poteva esserci un ‘tesoretto’ è al vaglio degli inquirenti”