ROMA – Piccoli orrori quotidiani, esempi di pessimo gusto che ci circondano ogni giorno. Al lavoro come sull’autobus la galleria di scempiaggini modaiole è intorno a noi. E da qualche giorno c’è un blog dedicato a chi della moda se ne infischia o peggio ancora, chi pensa di seguirla ma con esiti disastrosi.
In particolare questo blog è dedicato alle scarpe, come dimostra anche il titolo piuttosto esplicito: scarpe de merda. Commenti al vetriolo corredati da immagini esplicative rigorosamente prese dal vero. Ecco alcuni esempi tratti dal sito:
Doposci in nappa marmotta con inserto in carta da parati, bordure di orsetto e fiocchi. Un classico antifreddo in versione new romantic, per ogni gatta delle nevi che ami scaldarsi con un earl grey subito dopo una bella discesa dal Terminillo. Special thanks to McDonalds di Ovindoli for the location.
Stivale in scamosciato di gatto con nodo alla caviglia chiuso da portasoldi in Swarovski. The Devil Is In The Details, per ribadire la propria spregiudicatezza sempre e ovunque, soprattutto in un pomeriggio qualunque, in un bar qualunque, a ricaricare una postepay qualunque, per comprare scarpe di merda ovunque.
Un filo di tacco, la borchia acchiappa luce, la versatilità del colore e la molteplicità dei materiali, che voi siate in attesa o in “a hurry”, sarete sempre vicino all’Isernia-style. Consigliato solo a chi possiede tutti gli elementi sopra indicati, altrimenti l’Isernia-style sarà sempre più lontano.
Sneaker imbottite in cartongesso con profili in carta stagnola. La scarpa per tutte le stagioni: in inverno per mimetizzarsi nella neve, in estate accessorio irrinunciabile per la vostra divisa da gelataio.
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