Troccoli, un boia a Camerota: quello dei cucchiai nella vagina

Troccoli, un boia a Camerota: quello dei cucchiai nella vagina
Troccoli, un boia a Camerota: quello dei cucchiai nella vagina

ROMA – Si chiama Jorge Néstor Fernandéz Troccoli ma in Uruguay è più conosciuto come “il torturatore” .

Oggi Troccoli è stato rintracciato a Battipaglia ma per molti anni ha vissuto nel cilento, a Camerota e sua moglie Betina lavora come commessa in un boutique del porto. E “il torturatore” ha anche presentato domanda per avere la pensione in Italia.

Il problema è che il cittadino qualunque Troccoli, cittadino qualunque in realtà non è e sta per essere rinviato a giudizio per strage, omicidio e sequestro di persona.

Come tenente colonnello nel Fusna, un servizio di intelligence della Marina dell’Uruguay Troccoli ha preso parte allo cosiddetta operazione Condor.

Secondo l’accusa “il torturatore” è coinvolto in omicidi e sequestri. Storie strazianti come quella di Aida Celia San Fernandez “a cui fu applicata la picana elettrica, anche mediante l’intrusione in vagina di un cucchiaio che le provocava il parto prematuro della figlia Maria de las Mercedes Carmen Gallo, nata nel corso della prigionia il 27 dicembre 1977″.

In Uruguay rischiava l’ergastolo così il tenente Troccoli si trasferì a Camerota, dove vivevano e vicono molti sudamericani, il 10 agosto del 1995. Ora la Procura di Roma ha chiesto un nuovo processo.

Lui si difende: “Non sapevo del piano Condor – dice – facevo quello che mi chiedeva il mio comandante. Io ero a conoscenza che nelle forze armate si torturava. Lo sapevo, come lo sapevano tutti. La tortura era un procedimento normale presso il Fusna. Consisteva nel tenere i prigionieri parecchie ore in piedi, con il cappuccio, senza bere e senza mangiare. Ma torturare sadicamente e perversamente, no. Una condizione di rigore”.

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