ROMA – “Giù le mutande e mettetevi in tiro” scrive e titola Dagospia presentando l’intervista della Zanzara alla pornostar campana Valentina Nappi appena tornata dagli Stati Uniti dove, Valentina dixit, “il mio culo è considerato un’abilità”.
“Se dovesse vincere Salvini in Italia – dice la Nappi – sono pronta a tornare subito in America. Scappo”. Di ritorno da Los Angeles, Valentina Nappi, che è anche collaboratrice di Micromega, racconta a La Zanzara: “Alla Rai non mi hanno voluto, meglio così. Sono andata in America a fare una gang bang anale con dieci neri”. Il comico Giorgio Montanini la voleva nel cast di Nemico Pubblico su Rai3, ma Viale Mazzini ha messo il veto.
“L’ultima scena che ho girato – racconta la Nappi – è stata appunto una gang bang con dieci neri. In quattro mesi ho girato 15 scene al mese, ogni scena è una giornata di lavoro. Ma ormai non ci sono più i film, ma raccolte di scene. Non ci sono più i budget”. “Ho guadagnato meno di 100mila dollari – dice ancora – ma non faccio il porno per guadagnare. Mi piace, è bello e impegnativo. Immaginate di gestire dieci persone con un pisello, non è facile. Loro non hanno nessuna voglia di stare sul set, vorrebbero la donna tutta per sé. Ma col porno faccio esperienze sessuali che non potrei fare”.
Ma fino a quando farai i porno, chiedono i conduttori?: “Voglio fare sesso fino a quando riesco a fare su e giù sui quadricipiti. Paura dell’Aids? No, abbiamo test precisi. Molto più pericoloso farlo in privato o guidare una macchina”. Attacca Salvini, il leader leghista: “Se Salvini diventa premier in Italia me ne vado. Certe istanze non vanno rappresentante politicamente. Bisogna mettere fuorilegge la Lega. E poi piuttosto di andare con Salvini mi faccio suora. Dicono che piace e ha pure una fidanzata. Mi sono sorpresa, se prima pensavo male del genere femminile ora penso peggio”. “Sono stata pure con un clandestino – prosegue – come fai a fermare il vento, non ha nessun senso bloccare le frontiere. Tutti gli esseri umani dovrebbero muoversi come vogliono, senza confini”.