Beppe Grillo: “Marco Affronte paghi multa a M5s”. Lui: “Codice? E’ solo carta straccia”

Beppe Grillo: "Marco Affronte paghi multa da 250mila euro a M5s". Borrè: "Non deve"
Beppe Grillo: “Marco Affronte paghi multa da 250mila euro a M5s”. Borrè: “Non deve” (foto Facebook)

ROMA – Marco Affronte è l’eurodeputato che ha lasciato il Movimento 5 stelle per passare al gruppo dei Verdi dopo il valzer di Beppe Grillo tra Alde e l’Efdd di Nigel Farage. Dopo il passaggio, Beppe Grillo ha annunciato sul suo blog che Affronte deve dimettersi, pagare una salata multa da 250mila euro e lasciare il posto all’Europarlamento ad un altro eletto M5s. Questo quanto sarebbe previsto secondo il Codice comportamento per i candidati M5s alle Europee, firmato anche dal biologo marino riminese, ma c’è qualcuno che lo frena. Ma Affronte ha replicato: “Ho firmato solo un foglio, vale meno della carta straccia”.  L’avvocato Lorenzo Borrè, ex M5s e già difensore di alcuni dissidenti, ha ricordato a Grillo che se una violazione del comportamento c’è stata è proprio sua, per il tentativo di passaggio all’Alde, che non condivide i valori fondamentali dei 5 stelle.

Dopo il tentativo di Beppe Grillo di unirsi ai liberali dell’Alde, salvo poi essere respinto proprio da questi ultimi e tornare con l’Ukipp alle condizioni dettate proprio da Farage a cui solo 24 ore prima aveva detto addio, sono diversi gli eurodeputati M5s che hanno pensato di cambiare. Se Marco Affronte non ha avuto dubbi, Daniela Aiuto prima è stata accettata dai Verdi e poi ha fatto dietrofront. Ora Grillo però punta il dito contro Affronte, accusato di aver tradito il codice del movimento:

“Affronte ha deciso di lasciare il M5S e passare ai Verdi. Gravi inadempienze al rispetto del codice di comportamento prevedono la richiesta di pagamento della sanzione di 250.000 euro prevista. Affronte dovrebbe dimettersi immediatamente e lasciare spazio a un eletto del M5S. Se questo non avverrà, con i soldi della sanzione di Affronte, che gli sarà notificata non appena saranno svolte le procedure burocratiche, aiuteremo i terremotati delle Marche e dell’Umbria”.

La sanzione, precisa il leader M5S nel post ‘dedicato’ all’eurodeputato passato ai Verdi, è

“prevista dal Codice comportamento per i candidati del MoVimento 5 Stelle alle elezioni europee e per gli eletti al Parlamento europeo che lui e tutti gli europarlamentari eletti del MoVimento 5 Stelle hanno firmato”.

La replica di Affronte alle parole di Grillo sul suo blog non si è fatta attendere:

“Abbiamo firmato un foglio, non riesco a chiamarlo in un altro modo, in cui fra le altre cose c’era scritto di questa penale. Da quello che so, dal punto di vista legale, ha un valore meno della carta straccia. Vedremo, non credo nemmeno che arriveranno al punto vergognoso di arrivare a chiedere una cosa del genere”.

A rispondere a Grillo è l’avvocato Borrè, che ha dichiarato come l’ipotesi di pagamento sia “estremamente remota”:

“Se violazione del codice di comportamento c’è stata questa sarebbe casomai ascrivibile a chi ha deciso di costituire un gruppo politico in seno al Parlamento europeo con partiti che non condividono i valori fondamentali del M5s”.

Controverso anche il passaggio che dovrebbe portare al versamento dei 250 mila euro previsti dalla penale ai terremotati perché il Comitato Promotore costituito per le elezioni europee a cui dovrebbe essere versata la “multa” risulta in “procinto di scioglimento”. O meglio non dovrebbe esistere già più visto che risultava “in procinto di scioglimento” già nella relazione al Rendiconto del Comitato del 2015.

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