Grecia, Syriza spaccata: quei 40 che portano Tsipras al voto

Grecia, Syriza spaccata: quei 40 che portano Tsipras al voto
Grecia, Syriza spaccata: quei 40 che portano Tsipras al voto

ATENE – Il sì al terzo piano di salvataggio per la Grecia è arrivato. Arriveranno presto anche quegli 85 miliardi di cui la Grecia ha bisogno per tirare avanti. Non è detto, però, che a gestire quei soldi sia Alexis Tsipras. Perché Syriza, nella lunga notte che ha portato il Parlamento di Atene, ha perso i pezzi. Ha perso, per la precisione, una quarantina di deputati che a quel piano hanno detto di no.

Sull’immediato poco importa: il piano è passato nettamente, con 222 voti a favore, 64 contrari e 11 astenuti. Il problema è che 40 di quei 64 no sono di Syiriza, il partito che la Grecia governa. E senza quei 40 la maggioranza semplicemente non c’è più.  Non a caso dopo il 20 agosto ci sarà la verifica decisiva: un voto parlamentare sulla fiducia. La ha chiesta e voluta lo stesso Tsipras. Ad oggi il suo governo, Syiriza più gli “strani” alleati di Anel, di voti ne ha 162. La maggioranza è di 120. Chiaro che con 40 voti in meno la maggioranza non esiste più.

Così, appena approvato il piano, mentre in Europa si tirava un sospiro di sollievo dalle parti della Borsa di Atene si sono fatti due conti (non complessi) e si sono resi conto che molto presto la Grecia, che ieri ha rivisto un insperato segno più davanti al Pil, prima di fine mese potrebbe trovarsi senza un governo e con la prospettiva di una campagna elettorale lunga, aspra e dal risultato incerto. La Borsa ha reagito così: crollo di quasi tre punti in pochi minuti.

 

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