Grecia. Tsipras sfida creditori. Voto su legge umanitaria nonostante no Troika

Grecia. Tsipras sfida creditori. Voto su legge umanitaria nonostante no Troika
Grecia. Tsipras sfida creditori. Voto su legge umanitaria nonostante no Troika

ROMA – La Grecia sfida ancora i creditori: il Parlamento di Atene potrebbe procedere già mercoledì 19 marzo con il voto sul decreto contro l’emergenza umanitaria, misura-chiave del primo decreto del governo Tsipras, nonostante lo stop fatto arrivare dalla commissione Ue a poche ore dal voto.

E’ quello che emerge al termine di un giro di scambi fra Atene e i creditori fra cui la conference call di martedì dello Euro Working Group. Da fonti vicine al dossier si apprende che durante la chiamata fra i membri dell’organismo tecnico, che prepara i meeting dell’Eurogruppo, vi sarebbe stata una discussione sullo stop europeo al decreto.

Il pacchetto di misure, fra cui elettricità gratuita e aiuti per le abitazioni per gli indigenti, e un’altra misura per accelerare gli arretrati al fisco, sarebbe stato bocciato in quanto azione “unilaterale”.

La bocciatura è stata anticipata dall’emittente Channel 4, che cita una lettera firmata da Daclan Costello, alto funzionario del direttorato per gli Affari economici della Commissione Ue. Nella missiva, Costello a nome della Ue “chiede con forza che vi siano prima le dovute consultazioni, inclusa la coerenza con gli sforzi di riforma. Vi sono diversi problemi da discutere e dobbiamo farlo nell’ambio di un pacchetto coerente e completo”.

Fonti vicine al governo Tsipras spiegano che, in sfida alle osservazioni della ‘troika’, il decreto sarà comunque messo al voto, con procedura “urgente”. La conference call, durata circa mezz’ora e dalla quale non sarebbero emerse novità tali da convocare una riunione dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, ha anche discusso la situazione finanziaria della Grecia, definita “precaria”, e l’assistenza che la Bce sta fornendo attraverso prestiti d’emergenza, nonché l’ipotesi di imporre limiti alle movimentazioni di capitali oggi evocata dal presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.

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