In tempi di crisi, la scelta di David Cameron di arrivare stasera a Roma con un aereo di linea della British Airways avrà fatto sorridere il contribuente britannico. Ma la prima visita in Italia del nuovo inquilino di Downing Street è iniziata con un’ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia: atteso per le 19 a Fiumicino, il BA554 con a bordo il primo ministro britannico è atterrato allo scalo romano solamente dopo le 20, facendo slittare l’incontro con Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi e causando l’annullamento delle dichiarazioni alla stampa previste dal programma.
Contrattempi a parte, durante la cena che il presidente del Consiglio ha offerto al suo ospite, i due hanno cercato di strutturare meglio un ”asse” che Roma e Londra cercano di costruire da tempo per bilanciare il tradizionale strapotere franco-tedesco in Europa. Berlusconi e Cameron avevano già avuto un primo faccia a faccia a giugno in Canada, a margine dei lavori del G8 e del G20. Ma il segnale che qualcosa di serio Italia e Gran Bretagna vogliono cominciare a costruirlo davvero è arrivato a luglio, quando a Londra si sono incontrati in bilaterale per la prima volta i rispettivi ministri degli Esteri e della Difesa per avviare una collaborazione ‘privilegiata’ soprattutto nel settore della Difesa comune.
Fu in quell’occasione che il ministro degli Esteri Franco Frattini parlò di ”asse molto forte” tra i due Paesi, in particolare nell’alta tecnologia applicata alla sicurezza di coste, porti e aeroporti. ”In questo campo l’Italia ha molto da offrire, cosa che altri Paesi europei non hanno”, spiegò il titolare della Farnesina, con un riferimento diretto al ruolo ”trainante” di Finmeccanica.
Il gruppo guidato da Pier Francesco Guarguaglini è già fortemente inserito nel mercato britannico, ad esempio nell’elicotteristica (dopo l’acquisto dello storico marchio Westland) o nella difesa elettronica (con Selex Galileo). E potrebbe vedersi ampliato il pacchetto delle commesse in un settore in cui è internazionalmente riconosciuta come azienda leader. Anche se con qualche fastidio da parte di francesi e tedeschi, tanto che ancora Frattini parlò di possibili ”colpi bassi” dall’esterno riguardo le inchieste che coinvolgono il gruppo italiano.
Altro progetto comune sul quale Roma e Londra puntano con decisione è quello di un aereo da combattimento senza pilota, iniziativa che coinvolge in prima linea Alenia Aeronautica e Bae Systems. Oltre alla questioni bilaterali, spazio ovviamente nel colloquio di stasera tra Berlusconi e Cameron – durato oltre due ore e mezza – c’è stato anche per una panoramica sui principali dossier internazionali, a partire dall’Afghanistan, dove Italia e Gran Bretagna condividono truppe e calendario per un graduale ‘disimpegno’ militare.
Resta poi ai livelli di guardia in entrambe le capitali anche la preoccupazione per il programma nucleare iraniano, mentre si guarda con attenzione al neonato servizio diplomatico comune europeo. Roma e Londra non hanno nessuna intenzione di vederselo ‘cannibalizzare’ dalle ambizioni franco-tedesche, e il calore con il quale Frattini ha ricevuto pochi giorni fa alla Farnesina la baronessa britannica Catherine Ashton – Alto rappresentante Ue per la politica estera che sovrintende alla partita delle nomine – sta li’ a dimostrarlo.