Migranti, Europa se ne frega dell’Italia: quote volontarie

Migranti, Europa se ne frega dell'Italia: quote volontarie
(Foto d’archivio)

ROMA – Sui migranti l’Europa se ne frega dell’Italia: quote volontarie. I 40mila immigrati approdati sulle coste italiane (24mila) e greche (16mila) dovrebbero essere redistribuiti tra tutti i 28 Paesi dell’Unione, ma le capitali del Centro-europa non li vogliono e Bruxelles cede, parlando di “quote volontarie”, e non più vincolanti. E già si può immaginare chi se li vorrà prendere volontariamente i profughi accampati nei vari centri di accoglienza o stazioni italiane.

Il fronte del no che sta facendo franare il piano del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, è costituito soprattutto dai Paesi dell’Europa centrale, Polonia e Ungheria su tutti, dagli Stati baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), ma anche Francia e Regno Unito hanno già chiarito che non ne vogliono sapere.

In tutto sono dodici i Paesi dell’Unione che proprio uniti alla linea di Bruxelles non sono. Dodici su ventotto, quasi la metà. Italia e Grecia accusano la presidenza di turno lettone di aver frenato la realizzazione del piano Juncker. Nel mirino finisce naturalmente anche Donald Tusk, il polacco presidente del Consiglio europeo. Nel suo entourage, racconta la Stampa, si stigmatizza che Juncker si sia “spinto oltre il mandato avuto dai leader lo scorso aprile”, invece di attenersi ad una distribuzione su base volontaria. Quella che presto potrebbe diventare realtà.

 

 

 

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