ROMA – Migranti, una buona legge quella pensata e portata in Parlamento dal ministro degli Interni Marco Minniti. Una legge concreta, possibile, realista, razionale e ragionevole. Una legge per nulla “chiacchiere e distintivo”, capace invece di avere effetti reali se applicata. Una legge quindi che in Italia non piace.
Non piace alla stampa, televisione e Rete. Ovunque e ogni giorno nel gran circuito delle informazioni si chiede, si invoca e si pretende concretezza. Non c’è conduttore televisivo o blogger o cittadino postante che non chieda a politici e governati di essere concreti. Bene, arriva una legge concreta e giornali e talk show e blog le dedicano poche righe a fatica come obbligo di cronaca parlamentare. La concretezza che c’è dentro la legge nell’informazione non c’è, troppo faticoso andarla a leggere, capire, comunicare.
Non piace la legge Minniti-migranti perché non dà nessuno spazio e nessun credito alle cose impossibili che tanto piacciono alle opposte “pance e propagande”.
Nessuno spazio e credito dal ministro all’ossessione di farli sparire tutti i migranti e non farli arrivare più. Questa piace tanto a tanta “gente”. Ma è concretamente una fesseria. Perché è concretamente impossibile. Quindi un governo e una legge che hanno come obiettivo farli sparire e arrivare mai più prendono per i fondelli la realtà e la gente che ci crede all’obiettivo impossibile.
Nessuno spazio e nessun credito all’ossessione di accoglierli tutti perché il migrante è l’anima buona del mondo. Questa piace a un numero minore di “gente” ma è l’ossessione, il riflesso condizionato, il dogma di tanta sinistra e tanta Chiesa. Ma accoglierli tutti i migranti è concretamente una fesseria. Impossibile economicamente, socialmente, politicamente. La parola d’ordine accoglierli tutti scatena reazione opposta dieci volte superiore e quindi vanifica se stessa.
I provvedimenti di Minniti sono semplici:
Identificare davvero i migranti (e quindi non consentire la pre condizione di illegalità e cioè l’anonimato) anche imponendo loro l’identificazione.
Un centro per accoglierli e controllarli in ogni Regione, in modo che non si creino maxi ghetti e che l’impatto sul famoso “territorio” sia equamente distribuito nel paese (ovviamente molte Regione si oppongono a un Cie in “casa loro”).
Rendere chiaro e operare in maniera che i Cie siano il luogo dove finiscono e restano sotto controllo i migranti che non hanno diritto a restare in Italia.
Introdurre come linea di governo e di azione il principio che ci sono appunto migranti che non hanno diritto di restare perché vengono da paesi senza guerra e non sono perseguitati politici. Cancellare l’idea e la prassi che una volta sbarcati sono in fondo tutti uguali con uguali diritti, doveri e destini.
Avere come obiettivo praticabile e praticato le espulsioni verso i paesi di origine di un numero alto di migranti non aventi diritto a restare: almeno diecimila l’anno se l’afflusso resta dell’entità degli ultimi anni. Diecimila da rispedire a casa perché non hanno diritto significa comunicare agli italiani residenti che una legge e uno Stato ci sono e che c’è immigrazione controllata nel loro paese. E significa comunicare ai migranti che sbarcare non è sinonimo di restare.
Instaurare lo scambio, il concreto scambio tra controllo nei Cie, espulsioni vere e numerose e una concreta accoglienza. Aver capito che questa non è possibile senza controllo di legalità ed espulsioni.
Provvedimenti seri e buoni ad essere concreti, perciò non piacciono.
A margine, anzi neanche tanto, ulteriore prova che la questione migranti tende a spegnere ogni forma anche minima di decenza civile in Europa. Il gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Cechia, Slovacchia) ha fatto sapere che respinge sdegnato “il ricatto della Ue” (dell’Unione Europea fanno parte anche loro). Il “ricatto” a loro dire ignobile consiste nel dire loro: se non prendete anche voi la vostra quota di migranti non avete pieno diritto a prendere la vostra quota di soldi, aiuti e finanziamenti europei appunto. Lo chiamano “ricatto”, vogliono i soldi di italiani, greci, spagnoli, francesi, tedeschi e che i migranti se li tengano solo e soltanto i tedeschi, i francesi, gli spagnoli, i greci, gli italiani…Polonia, Ungheria, Cechia, Slovacchia, la faccia come il…