ROMA – Davvero l’Italia, primo approdo geografico per i migranti che via mare intendano raggiungere la ricca Europa è il Paese europeo più gravato dell’Unione? E qual è l’attuale esatta distribuzione del loro numero sul continente?
40mila rifugiati in Germania, la metà in Italia. Le statistiche di Bruxelles dicono qualcosa in più sullo scontro politico in corso fra le cancellerie più importanti: per esempio, nel 2014 l’Italia ha riconosciuto il diritto d’asilo a 20mila rifugiati, contro i 40mila in Germania, i 14mila in Francia. La Svezia, destinazione fra le più ambite, ne ha accolte 30mila di istanze per il diritto all’asilo.
Le statistiche distinguono opportunamente tra richieste d’asilo e riconoscimenti effettivi dello status di rifugiato: per cui la Germania con 200mila richieste totali, ne ha ammesse circa la metà prima di concedere appunto 40560 visti di asilo e respingere 56855 istanze. Italia e Francia hanno avuto lo stesso numero di richieste: Roma ne ha accettate 20mila, Parigi 14mila.
Sbarchi in Italia: 57mila nel 2014, 58mila nel 2013. Certo l’Italia deve sopportare le conseguenze più immediate e e il primo impatto delle cicliche emergenze umanitarie, come durante gli sbarchi sulle coste siciliane e come oggi sul confine italo francese di Ventimiglia. Tuttavia, segnala Marco Ludovico sul Sole 24 Ore leggendo i dati, al 16 giugno di quest’anno gli sbarchi sulle coste italiane sono stati 58.659, contro i 57.628 dello stesso periodo 2014.
9mila migranti dalla Germania rispediti in Italia. Un problema, fonte di attrito fra l’Italia e gli altri Stati, è il trattato di Dublino che impone la richiesta di asilo solo nel primo paese europeo dove il migrante è giunto.
Del resto un altro fenomeno messo in evidenza di recente è quello dei cosiddetti “dublinati”: sono i richiedenti asilo giunti in altri stati d’Europa dall’Italia, dove erano sbarcati, che gli stessi stati chiedono di riportare sul nostro territorio in base al trattato di Dublino. Nel 2013 abbiamo dovuto riprendere, per così dire, oltre 15mila migranti, come ha calcolato la fondazione Leone Moressa. I dati 2014 non sono ancora tutti disponibili ma le stime della fondazione Moressa parlano, per la sola Germania, di circa 9mila persone che potrebbero rientrare sul nostro territorio. (Marco Ludovico, Il Sole 24 Ore).