PARIGI – Jerome Cahuzac ha “tradito il presidente della Repubblica, il governo, tutti i cittadini”: Francois Hollande appare in televisione a lanciare l’ultima accusa all’ex ministro delle Finanze, dimessosi il 19 marzo perché indagato per evasione fiscale.
Il 2 aprile Cahuzac si è rimangiato le sue stesse parole: all’arresto si era detto innocente. Due settimane dopo ha confessato di aver tenuto per vent’anni un conto segreto, illegale, in Svizzera. Un conto ancora aperto in una filiale ginevrina della Ubs, con 600mila euro circa.
Proprio lui che aveva fatto della lotta all’evasione fiscale uno dei suoi cavalli di battaglia. E che quando lo scandalo era apparo sui giornali aveva giurato a tutti che erano solo calunnie, arrivando a minacciare di portare in tribunale i suoi accusatori.
Adesso è lui ad essere incolpato di aver mentito, e non poco. Il presidente Hollande parla di oltraggio alla Repubblica, mentre per Marine Le Pen si tratta di “menzogna di Stato”. Quel che è certo è che il caso Cahuzac ha portato Hollande ad annunciare tre misure per evitare nuovi episodi simili.
Il presidente ha promesso una riforma del Consiglio superiore della magistratura per “dare ai magistrati il potere di agire”, una misura sul patrimonio dei politici per “combattere in modo implacabile contro tutti i conflitti di interesse, pubblici e privati, rendendo pubblici gli averi dei ministri e dei parlamentari” e una riforma per l’ineleggibilità dei condannati per frode fiscale o corruzione.
Nonostante gli sforzi Hollande continua a crollare nel favore dei francesi. In molti si chiedono come sia possibile che lui e il premier Jean-Marc Ayrault non sapessero nulla.
L’opposizione non perde l’occasione per attaccarlo. E anche se le dimissioni sono fuori discussioni si affaccia l’ipotesi di un rimpasto di governo per dare nuova fiducia agli elettori.
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