NICOSIA – Nicosia ha detto sì al piano di salvataggio negoziato con la Troika (Commissione Europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) per evitare il fallimento.
Il parlamento di Cipro ha approvato a stretta maggioranza le misure drastiche per accedere al prestito da 10 miliardi.
L’accordo è stato approvato con voto per alzata di mano, 29 favorevoli e 27 voti contrari. L’approvazione di è stata necessaria per proseguire l’iter che porterà al versamento della prima tranche di aiuti già dal mese prossimo.
Il piano prevede un onere per Cipro di 13 miliardi di euro. Il pesante contributo dovrà venire in parte dai prelievi sulle eccedenze dei conti correnti della Banca di Cipro (una tagliola del 60% sui depositi di oltre 100.000 euro). Mentre la seconda banca dell’isola, la Laiki, verrà messa in liquidazione.
Non è finita: il piano di salvataggio prevede anche l’aumento delle tasse, la riduzione del personale nel settore pubblico, la privatizzazione delle imprese pubbliche e l’aumento dell’imposta sulle società dal 10% al 12,5%.
”I gruppi sociali più deboli dovranno fare sacrifici dolorosi, come il resto della società, ha commentato Averof Neophytou presidente del Disy, il partito di maggioranza, ma questa è l’unica via per evitare il fallimento e cercare di stabilizzare la nave in queste acque turbolente ”.
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