ROMA – Il premier Matteo Renzi, il ministro dell’Interno Alfano, il capo della Polizia Pansa. Tutti e tre, tre pezzi importanti di Stato, solidarizzano con la mamma di Federico Aldrovandi contro l’applauso che il sindacato di polizia Sap ha riservato martedì ai 4 agenti condannati per la morte del ragazzo.
E’ forse la presa di posizione più netta da parte dei rappresentanti dello Stato dopo la morte di Federico avvenuta nel settembre 2005: quattro agenti sono stati condannati a 3 anni e 6 mesi, tre anni sono stati cancellati dall’indulto. Agenti tuttora in servizio e, appunto, applauditi dai colleghi del Sap durante il congresso del sindacato martedì.
Un episodio condannato dal capo della polizia Alessandro Pansa, che ha detto di non riconoscersi “in alcun modo in comportamenti che trova gravemente offensivi nei confronti della famiglia Aldrovandi e della società civile che crede nell’operato delle donne e degli uomini della polizia”.
Pansa ha telefonato alla madre di Federico e le ha promesso un incontro, così come ha fatto Matteo Renzi che al telefono con la signora ha parlato di “comportamento indegno”.
L’atteggiamento degli agenti è stato condannato anche dal ministro Alfano che deciso di revocare “l’appuntamento che avevo dato al Sindacato autonomo di polizia per martedì a Roma, al Viminale. E’ stato un gesto gravissimo e inaccettabile” ha aggiunto il ministro.
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