ROMA – Dati provvisori, certo, ma il dato politico è netto: a Palermo, a Verona, a Parma sempre e comunque il voto è “contro i partiti”. Vince l’antipolitica come dimostrano i grandi numeri fatti da alcuni candidati del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, ma antipolitica anche come il tonfo del Pdl (atteso ma non meno doloroso) o le percentuali della lista di Tosi a Verona che “ruba” quasi tutto alla Lega. Il Pdl arranca, l’Udc non riesce a decollare, il Pd ce la fa solo e se si allea con la sinistra. La strana maggioranza che sostiene il governo Monti, la cosiddetta “Abc”, esce azzoppata da questa consultazione elettorale. Non a caso la prima reazione di Alfano, lasciato solo a Roma da Berlusconi previdentemente volato a Mosca, è stata quella di dire basta ai vertici con Bersani e Casini.
Tonfo Lega. L’unico trionfo lo porta a casa Flavio Tosi. Leghista, certo, ma è stato rieletto sindaco a Verona grazie alla sua lista civica con cui si è presentato alle elezioni. La Lega arriva al 10% circa. E’ stato soprattutto in questa città che le due anime della Lega si sono scontrate: da una parte i bossiani dall’altra Tosi, appoggiato da Maroni. Visti i risultati ha vinto nettamente la seconda sponda. La sconfitta di Bossi è netta anche per un altro motivo, forse simbolico ma non meno importante. La Lega stando ai primi numeri non arriverebbe al ballottaggio a Cassano Magnago, paese natale di Umberto Bossi. Sarebbe la prima volta in 19 anni. In Brianza si stanno sfaldando alcune roccaforti tradizionali. Sconfitta leghista anche a Mozzo, paese natale di Roberto Calderoli.
Pdl. Arrivano i primi dati dello spoglio, non lasciano spazio a molte illusioni. “E’ stata una sconfitta, ma non ci troviamo di fronte ad una catastrofe – ha spiegato ancora Alfano – paghiamo un prezzo nella consapevolezza che lo stiamo pagando per il bene dell’Italia”. Questo il commento di Angelino Alfano. Berlusconi è a Mosca, lontano da quella che anche alla vigilia doveva essere una sconfitta. Alfano fronteggia il tutto da solo proprio nel giorno in cui i giornali riportano l’ultimo disegno del Cavaliere: trovare un altro candidato premier per il 2013, magari Daniela Santanchè.
Boom di Beppe Grillo. A Parma il candidato del Movimento 5 stelle arriva al ballottaggio, scalzando il candidato di centrodestra. A Genova e in altre città i grillini fanno un vero exploit. Significative le parole di Beppe Grillo: ”Sono morti, ragazzi. Sono morti…”. E sui social network consegna a poche parole la sua esultanza. Su Facebook, a commento di un fotogramma con le proiezioni di voto relative a Parma, dove il M5S viene stimato attorno al 20%, Grillo scrive che i partiti ”sono morti, sono morti”. Su Twitter aggiunge: ”Ci vediamo in Parlamento!”.