I “superpoteri” in vista dell’Expo per il sindaco Letizia Moratti sono arrivati e subito arrivano anche le critiche a partire da quelle di Antonio Di Pietro che parla apertamente di un “Bertolaso 2”.
Sabato 16 ottobre, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale sono state pubblicate le due ordinanze del presidente del Consiglio dei Ministri che definiscono i poteri straordinari del sindaco e prevedono fra l’altro che i suoi provvedimenti in qualità di commissario straordinario sostituiscano ”accordi, pareri, intese, nulla osta, autorizzazioni e concessioni, ovvero atti e provvedimenti comunque denominati, di competenza di organi statali, regionali, provinciali e comunali, ance se previsti da precedenti ordinanze e costituisce variante alle previsioni degli strumenti urbanistici degli enti territoriali interessati”.
E in più le opere considerate necessarie per realizzare il sito dell’esposizione possono essere ”localizzate, approvate, nonché dichiarate di pubblica utilità, indifferabilità ed urgenza anche se non incluse in atti di programmazione del Comune di Milano o di altre Amministrazioni interessate”.
Si tratta di poteri talmente ampi da innescare le critiche del leader dell’Italia dei Valori, che quando era ministro delle Infrastrutture si è occupato lungamente del Codice degli Appalti. ”Io – ha detto – non condivido il metodo. Si arriva in zona Cesarini per dire che c’è urgenza e bypassare le regole del gioco e violare il codice degli appalti”.
La zona Cesarini in questo caso è la giornata del 19 ottobre quando dovrà essere consegnato a Parigi al Bie il dossier di registrazione dell’Expo milanese, con l’assicurazione che i terreni su cui costruire il sito saranno disponibili. Proprio a questo fa riferimento una delle due ordinanze autorizza il sindaco ad ”adottare tutti i provvedimenti necessari per assicurare la disponibilità delle aree”.
Però le scadenze del Bie non sono arrivate improvvise e urgenti: ”Si sapevano – ha criticato Di Pietro – Si tratta di un abuso fatto per legge, e quindi più grave”. ”La Moratti – ha aggiunto – non sarà illuminata dallo Spirito divino, dovrà affidarsi a strutture che nessuno potrà controllare e credo che prima dell’Expo vedremo i magistrati come è accaduto all’Aquila alla Maddalena. Io non critico lei ma il metodo criminogeno per assicurare l’impunità. E’ una ingegnerizzazione della corruzione”.