L’uscita nelle sale, la proiezione contemporanea su tutti gli schermi nazionali è fissata tra febbraio e marzo e resterà in cartellone fino a tutto aprile. Quindi i fratelli Vanzina gli darebbero il titolo: “Pasqua col Governatore”. In tv, se sono attenti e scattanti, ci possono fare “Elettissimo”, striscia quotidiana al pomeriggio. O anche “L’Isola dei candidati” in seconda serata, reality settimanale. O ancora “Il Gigante Fratello”, prima serata ogni tre giorni e collegamento H24 interattivo sul web. Non c’è neanche bisogno di sforzarsi nella ricerca e scelta del format migliore, vanno bene tutti. Basta infatti metterli insieme, grande audience garantita per “Comicopoli”. Il cast annunciato è ottimo e abbondante. C’è “l’Arabo che si fece crociato”, il “Satrapo dolcerosso”, lo “Sterminatore del salmone e dell’ananas”, la “Imbucata candidata”, il “Ministro Fox Terrier”, “Fazzolettino Verde”, “Bustone Gessato” e la “Piccola annunciatrice prodiana”. La Santanchè ed Emanuele Filiberto, cioè “Crudelia de votis” e “Sangue blu stinto”, quelli no, non ci sono, c’erano nella passata edizione.
Sono i candidati a diventare Governatori di Regione. Candidati in nome e a titolo del tipo umano che incarnano e interpretano alla perfezione. L’Arabo che si fece crociato è Magdi Allam candidato del Pdl, meglio dire di Berlusconi in persona, a Governatore della Basilicata. Magdi l’egiziano che si fece Cristiano di nome e di fatto con il battesimo. E si fece soprattutto crociato perché la sua rivendicata missione su questa terra è difendere l’unica vera fede diffidando degli infedeli. E’ la sua piena identità politica, ed è tutta qui.
Il Satrapo dolcerosso è Nichi Vendola, candidato soprattutto da se stesso a Governatore della Puglia. Satrapo lo ha chiamato D’Alema, aggiungendo “di provincia”. Dolcerosso perché si compiace di essere comunista e intimista, poeta e cantore delle vittime di questo mondo. Prima vittima: ancora se stesso. La maggioranza dei partiti non lo vuole candidato e Governatore ma lui trae da questo conforto, si proclama in comunione mistica con “la Puglia migliore” e si appresta a fare al centro sinistra in Puglia, se potesse in Italia tutta, quel che Sansone fece ai filistei.
Lo Sterminatore di salmone e ananas è Luca Zaia, leghista, ministro e prossimo governatore del Veneto. Ministro dell’Agricoltura appunto, segnalatosi alle cronache, ai supermarket e in sala da pranzo di ciascun bravo e patriottico italiano per aver condannato e combattuto i suddetti cibi barbari e forestieri. L’ultima sua performance è stata andare in Cina a spiegare ai cinesi come mangiare il riso, quello vero, quello padano.
L’Imbucata Candidata è Emma Bonino. Un genio: c’era da giorni e settimane nel Lazio un partito che non era e non è quello della Bonino. Un partito grosso che si domandava: chi candidiamo dei nostri nel Lazio? “Vai tu…? No, insomma però…Tiriamo a sorte, andiamo per ordine alfabetico?”. Nella casa del Pd era tutto un pensare, esplorare…La Bonino, senza bussare, apre la porta della casa e s’imbuca: il candidato sono io. Quelli del Pd un po’ sbandano, si guardano, si dicono: “Ce l’abbiamo un candidato nostro?”. “No, non ce l’abbiamo”. “E allora ci sarebbe, c’è la Bonino…”. E’ la cronaca, reale e non surreale: ci si può imbucare con successo non solo alle feste ma anche alle candidature.
Il Ministro Fox Terrier è Renato Brunetta, candidato con favore di Berlusconi e dei sondaggi, a sindaco di Venezia. Del fox terrier ha l’agilità: farà infatti sia il sindaco che il ministro. L’agilità e l’aggressività: da tempo abbaia ai fannulloni, ai bamboccioni, ai pancioni…Con la sua grinta in tv renderà benissimo. Viene anche dal popolo e ha grande competenza come amministratore di Venezia, suo padre faceva il gondoliere, che si vuole di più?
Fazzolettino verde è Roberto Cota, capogruppo leghista in Parlamento e candidato Governatore in Piemonte. Il fazzolettino nella tasca della giacca è l’unico cosa che si vede quando lui è in aula o davanti alla telecamera. Il resto, parole e azioni comprese, tendono a svanire. Per amor di Carroccio, l’ultima di Cota da Bruno Vespa è stata un attacco determinato e indignato ai nudisti.
Bustone Gessato è Attilio Romita. Lo si vede ogni sera alle venti al Tg1 di Minzolini. Bustone perché vale ed è più di un mezzo busto, gessato perché al gessato e rigato, che non lo sfina, non rinuncia mai. Berlusconi sembra convinto che abbia le caratteristiche estetiche, pardon mediatiche, giuste per governare la Puglia. E Bustone Gessato è anche coraggioso: pare sia proprio vero che qualche volta abbia detto a Minzolini che esagera a togliergli dalla scrivania i fogli con le notizie che non piacciono lassù dove si puote ciò che si vuole mandare in onda o no. Forse Bustone vede la Puglia come una liberazione dalla blindata redazione.
La Piccola annunciatrice prodiana è Marina Sereni. Il Pd forse la candida a Governatore dell’Umbria dopo che il candidato “d’alemiano” è stato bloccato da quello “veltroniano” che però è esausto dalla fatica di averlo appunto eliminato. Marina Sereni è la “mediazione”, forse per via del cognome. Durante il governo Prodi faceva ogni sera in tv quel che oggi fa Capezzone. Lo faceva con più decenza e grazia, neanche a paragonare. Ma il ruolo, se non uguale, simile. Capezzone ogni sera ripete che il governo è meraviglioso. La Sereni ripeteva ogni sera che nel governo dell’Unione andava tutto bene.
Altri verranno ad aggiungersi al cast che è ancora in formazione, manca la Campania che non deluderà con la sua grande tradizione di caratteristi e maschere della commedia italiana. Il povero Mario Merola non c’è più. Ma forse, fosse stato ancora tra noi, avrebbe rinunciato all’ingaggio: troppa sceneggiata per i suoi gusti.