ROMA – Autoriciclaggio, cos’è? Una norma che dovrebbe punire i ladri ma che in realtà li mette a sicuro. Basta che il maltolto se lo tengano per sé, lo spendano solo loro:
“Esclusa dai confini delittuosi è la condotta destinata all’utilizzazione o al godimento personale”.
Tradotto in italiano, appunto: se rubi e non dai niente a nessuno, non ti fanno niente, come la marijuana in piccole dosi. Nel caso dell’autoriciclaggio, invece, non ci sono limiti alle dosi.
Rubi, compri un palazzo e te lo intesti nessuno ti può incriminare di autoriciclaggio.
Cristina Bartelli, di Italia Oggi, spiega le nuove norme all’esame della Camera dei Deputati. Ha consultato le carte, ha parlato con i funzionari del Ministero e scrive:
“Per il nuovo reato di autoriciclaggio, sarà punito chi sostituisce, trasferisce o comunque impiega denaro, beni o altra utilità in attività economiche o finanziarie in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa”.
Poi le norme che hanno provocato la giusta indignazione di Marco Travaglio:
“Esclusa dai confini delittuosi è la condotta destinata all’utilizzazione o al godimento personale”
E anche chi commette un delitto non colposo punito con la reclusione inferiore nel massimo a cinque anni, se il denaro, i beni o le altre utilità provengono dal delitto stesso”.
Prosegue Cristina Bartelli:
“La pena è aumentata quando i fatti sono commessi nell’esercizio di attività bancaria, finanziaria o altra attività professionale.
Sono questi gli elementi caratterizzanti del delitto di autoriciclaggio, il nuovo articolo 648-ter 1 del codice penale, contenuti nell’emendamento al disegno di legge sulla voluntary disclosure a firma del governo che sarà presentato oggi e che ItaliaOggi è in grado di anticipare.
L’inserimento di questo emendamento dovrebbe risolvere il fermo in commissione finanze alla Camera, in cui si trova la legge sulla collaborazione volontaria e accelerare la sua approvazione. Il progetto di legge è atteso per l’aula il prossimo 10 ottobre.
L’emendamento, si legge nella motivazione in calce alla misura, introduce nel sistema due fattispecie di autoriciclaggio. La formulazione delle disposizioni incriminatrici, spiegano dal ministero della giustizia, che ha predisposto l’emendamento, in accordo con il ministero dell’economia, è diversa da quella contenuta nel disegno di legge approvato dal consiglio dei ministri e che ancora deve essere presentato alle camere, «ma non se ne discosta nella struttura; essa piuttosto tiene conto dell’esigenza di adeguare lo strumento repressivo alle istanze complessivamente emerse nel dibattito parlamentare sviluppatosi nell’esame del disegno di legge sul cosiddetto rientro di capitali dall’estero»”.
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