ROMA – Affluenza in picchiata al turno di ballottaggio, che interessa 118 Comuni e oltre 4,5 milioni di italiani: alle 22 di domenica 20 maggio aveva votato il 36,2%, contro il 47,6% del primo turno.
La prima giornata di voto è stata quindi caratterizzata da calo fortissimo dell’affluenza, che a Palermo ha superato i 18 punti percentuali (dal 46,8% di due settimane fa al 28,5% di oggi), ma anche dai due gravi fatti che hanno turbato il fine settimana da nord a sud Italia: l’attentato a Brindisi di sabato 19, e, domenica 20, il forte terremoto in Emilia.
Per il voto in Sicilia potrebbe invece aver pesato l’annuncio delle prossime dimissioni del governatore Raffaele Lombardo e di nuove elezioni regionali in ottobre. Basti pensare che alla rilevazione delle 22 di oggi nei 18 comuni al voto in Sicilia il calo dell’affluenza è stato, complessivamente, di quasi 17 punti percentuali, passando dal 50% di due settimane fa al 33,7% di domenica 20. A Palermo la sfida al vetriolo è tutta interna al centrosinistra tra Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco di Pd, Sel e altre liste e Leoluca Orlando (Idv, Fds e Verdi).
Crollo dell’affluenza anche a Genova,dove i cittadini devono scegliere il futuro sindaco tra Marco Doria ed Enrico Musso. Alle 22 l’affluenza ai seggi (la più bassa di tutti i capoluoghi) è stata del 26,64% contro il 40,28% rilevato alla stessa ora del 6 maggio, quando si votava per il primo turno: un calo del 14%. Se non ci sarà inversione di tendenza lunedì, quando si potrà votare dalle 7 alle 15, sarà l’astensionismo il protagonista delle elezioni.
A Taranto l’affluenza è crollata di quasi 14 punti percentuali: si è fermata infatti al 28% contro il 41,9% di due settimane fa. Impressionante il calo di votanti a Trani dove alle 22 ha votato solo il 37,7% contro il 56,4% del primo turno, con un calo di quasi 19 punti.
C’è una Regione che ha fatto eccezione: è l’Umbria dove, alle 22, ha votato il 50,7% battendo la percentuale dei votanti di due settimane fa che si era fermata al 49,7%. La Liguria è la Regione che alle 22 ha fatto segnare la percentuale più bassa di affluenza con il 27,3% contro il 40,6% del primo turno.
In Emilia Romagna il terremoto sembra aver influito sulla volontà di andare a votare, anche se il Viminale ha rassicurato sul fatto che per i Comuni chiamati al voto del ballottaggio nella Regione (Parma, Piacenza, Comacchio e Budero) non sono stati registrati problemi che abbiano ostacolato l’accesso alle urne. Tuttavia a Piacenza, alle 22, ha votato solo il 39,5% contro il 49,9% del 6 e 7 maggio scorsi. Più contenuto invece il calo di votanti a Parma, dove è andato oggi alle urne il 45,4% dei votanti contro il 49,8% del primo turno. Qui c’è la sfida più inaspettata: Vincenzo Bernazzoli, appoggiato da una coalizione composta da tutti i partiti del centrosinistra, deve vedersela con il candidato del Movimento 5 Stelle, Federico Pizzarotti, informatico in una banca di Reggio Emilia, classe 1973.
Quasi 12 punti percentuali in meno di affluenza per L’Aquila, passata dal 51% del primo turno al 39,6% delle 22 di domenica.
In Lombardia si vota in 21 Comuni e gli occhi sono puntati soprattutto sui capoluoghi: Como (dove si sfidano il candidato del centrosinistra Mario Lucini e del Pdl Laura Bordoli) e Monza (Roberto Scanagatti del centrosinistra e Andrea Mandelli sostenuto da Pdl e Destra, e dove la Lega ha ammainato la bandiera dal Comune, dal momento che il sindaco uscente, Marco Mariani, del Carroccio, al primo turno è stato escluso dal ballottaggio). A Monza l’affluenza, alle 22, è calata di quasi 12 punti percentuali. Al voto anche nel nel Comune natale di Umberto Bossi, Cassano Magnago, in provincia di Varese, dove la Lega per la prima volta negli ultimi 20 anni è uscita di scena, e in provincia di Milano a Sesto San Giovanni, la ‘Stalingrado d’Italia’, dove la candidata di centrosinistra, Monica Chittò, non è riuscita ad essere eletta al primo turno e se la deve vedere con Franca Landucci, sostenuta da Pdl e Destra.