L’idea di proibire il fumo nelle scuole ha unito il Governo, a quanto pare anche con il consenso di Emma Bonino. Si tratta di un’idea stupida e punitiva anche verso i già tanto tartassati insegnanti, o almeno quelli che fumano, destinata a trasformare i presidi in guardie antifumo senza vantaggi per l’istruzione dei giovani né per la loro salute.
Emma Bonino, ministro degli Esteri, forse si era distratta pensando ai caso del Kazakhstan e non le è venuto in mente che il suo partito, il partito Radicale, da tempo giustamente è schierato contro ogni proibizionismo e fa battaglia per liberalizzare le droghe, scelta ben più spinta che proibire una cicca nel cesso nell’intervallo.
Emma Bonino si è però ricordata di essere libertaria e radicale quando è arrivata la proposta ancor più talebana di proibire il fumo in macchina, se ci sono a bordo donne incinte.
Quando il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha parlato dello stop al fumo anche nelle auto che hanno a bordo bambini e donne in gravidanza, secondo Carla Massi sul Messaggero,
“ci sarebbero state delle critiche da parte dei colleghi di governo” e proprio la prima a obiettare “sarebbe stata Emma Bonino, che avrebbe considerato la proposta in odore di proibizionismo. Una sorta di limitazione della libertà.”
Il racconto di Marghreita De Bac sul Corriere della Sera è più colorito:
“Nessuno si aspettava tanta veemenza. E invece alla proposta del ministro della Salute Beatrice Lorenzin di vietare il consumo di sigarette in macchina per tutelare i bambini, la riunione del Consiglio dei ministri si è accesa. Emma Bonino, a capo della Farnesina, è come saltata sulla sedia: «Questo è proibizionismo, è un attacco alla libertà individuale», ha reagito con l’impeto della fumatrice che si vede negare uno spazio privato sacrosanto”.
Drammatico il racconto per Repubblica di Carmelo Lopapa:
“«Ma siamo matti? Vietare il fumo anche in auto? Minori o donne incinte non mi interessa, questa è una roba proibizionista, non la sottoscriverò mai». La voce roca (da tabagista di vecchia data) ma decisa del ministro Emma Bonino irrompe in Consiglio dei ministri proprio mentre la collega della Sanità, Beatrice Lorenzin, sta illustrando soddisfatta i nuovi divieti antifumo contenuti nel suo disegno di legge. Il premier Enrico Letta resta interdetto. Si apre una disputa che inchioderà la riunione per almeno una decina di minuti. Tra l’imbarazzo generale. Lo scontro è politico, certo, ma assai aspro, tra le due”.
Con Emma Bonino si sono schierati, secondo Carla Massi, il ministro Anna Maria Cancellieri della Giustizia e Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, quest’ultimo “un po’ a sorpresa”, nota De Bac, in quanto “maratoneta accanito”. Dovrebbe invece ricordare che Maurizio Lupi, quando lo si deve nei talk show in tv, appare sempre come persona equilibrata, profondamente liberale nonostante Comunione e Liberazione e democratico sincero.
L’intervento di Annamaria Cancellieri,
“d’accordo con la Bonino sul piano giuridico e del rispetto della libertà del cittadino nei luoghi privati”
è stato “decisivo”, secondo Margherita De Bac.
Secondo Carla Massi il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato avrebbe perso una nuova eccellente occasione per tacere e si è schierato
“dalla parte dei bambini che, in macchina, non hanno la possibilità di sottrarsi al fumo passivo né la possibilità di scegliere”.
Chi ha qualche esperienza di bambini sa quanto questa affermazione sia abbastanza irrealistica, perché nel tempo presente i bambini comandano in tutto.
Secondo Margherita De Bac,
“fanno cenno di approvazione [anche] Graziano Delrio e Massimo Bray”
e, forse un po’ da mezzi preti ex democristiani, per ragioni che appaiono evidenti a leggere quel che segue, per non impiantarsi su quella scempiaggine, anche il primo ministro
“Enrico Letta che, a proposito del provvedimento sul fumo, parla di «un testo che farà discutere» e Enrico Franceschini con delega all’attività del governo”
(Carla Massi).
Il testo portato in Consiglio dei Ministri dalla Lorenzin, informa Carmelo Lopapa,
“era ben più incisivo rispetto a quel che poi è stato presentato alla stampa. Estendendo il divieto di fumo non solo a tutti gli spazi scolastici ma anche alle auto private in presenza di donne incinte o minori, fossero pure diciassettenni”.
Ma che in che mondo vivono questi? Una volta, forse ancor oggi, ti potevi arruolare volontario in Marina a 17 anni, sei un uomo o una donna sotto tutti gli aspetti: però mamma o papà o chiunque altro davanti a te in macchina non possono fumare. Avete perso il senso del ridicolo.
Ma la Lorenzin sembra caparbia e in Consiglio dei Ministri ha sparato, secondo Lopapa:
“«A qualcuno forse sfugge che il provvedimento nasce da studi del ministero che confermano come il fumo sia la principale causa di decessi in Italia e se i bilanci della Sanità sono in rosso, dipende anche dai costi enormi di quella piaga”.
Meno male che c’è quell’anche. Ma lo sa il ministro che ci sono anche i malati? Certo che bello sarebbe per i politici come la Lorenzin se fosse proibito per legge di ammalarsi, e, mentre noi continuiamo a pagare le tasse, l’unica spesa della Sanità publica fosse quella per impianti e macchinari, quella senza limniti né controlli come avviene già ore?
Forse la Lorenzin si è ispirata alla Nuova Zelanda dove vogliono espellere Albert Buitenhuis, un signore troppo grasso (130 chili) con la motivazione che se si ammala non sono attrezzati a curarlo perché costa troppo?
Per uscire dal muro contro muro, riferisce De Bac,
“alla fine si è deciso di soprassedere perché la lite era furibonda, i toni forse troppo accesi. Così la norma spezza-governo è stata tolta dal pacchetto sanità. Forse se ne riparlerà in Parlamento, dove già sono depositate proposte di legge restrittive che ritornano in ogni legislatura (ad esempio il divieto in parchi e stadi).
Più possibilista Carla Massi:
“Prevale la decisione di superare il confronto. E il governo preferisce lasciare ad un dibattito parlamentare, e non al ddl approvato al Consiglio dei ministri, il divieto di fumo in auto se in presenza di donne in gravidanza o ragazzi sotto i 18 anni. «Abbiamo dibattuto sull’opportunità di una norma innovativa diffusa in paesi europei ma preferiamo che ci sia un dibattito parlamentare che sensibilizzi l’opinione pubblica»”.
Ma, tranquilli, secondo Carla Massi “la Lorenzin non demorde e dichiara di voler andare avanti con ln la sua battaglia anti-tabacco”
e promette:
«Sarà una battaglia totale».
Per Carmelo Lopapa,
“la storia non finisce qui. Al ministero decideranno solo nelle prossime settimane se la norma sulle auto sarà inserita in un secondo momento nello stesso ddl o in un altro o addirittura se viaggerà in un nuovo provvedimento autonomo. Su una cosa la ministra ha avvertito il premier e gli altri. Se la norma non sarà approvata presto in aula, lei si vedrà «costretta ad adottare un’ordinanza ». La misura estrema, atto d’imperio sulla scia dell’illustre predecessore Sirchia”.
Due considerazioni finali
1. Se il ministro della Salute, con tutto quel che succede negli ospedali in Italia, ha tempo di occuparsi di un problema così marginale, vuol dire che il suo Ministero serve a poco o conta poco: forse, c’è da scommettere, una bella campagna pubblicitaria, soprattutto in tv, sarà la soluzione finale.
2. Se un Governo che ha in mano le sorti della nostra Italia in un momento così difficile ha tempo da perdere e da litigare per una cosa così stupida, vuol dire che qualcosa non va e che l’etichetta di questo Governo va integrata in Governo delle larghe intese a prenderci in giro.
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